La premier finlandese rimarca tuttavia che si tratta di una "questione complicata", a causa di Schengen: intanto, l'Ucraina accelera l'evacuazione dei civili nelle aree che ancora controlla nel Donbass
L'Ucraina accelera l'evacuazione dei civili nelle aree che ancora controlla nel Donbass, di fronte all'intensificazione dei bombardamenti russi.
Mosca afferma di aver distrutto un deposito di munizioni ucraino contenenti missili HIMARS, di fabbricazione statunitense, e obici M777: se confermato, sarebbe un duro colpo per le truppe ucraine.
Intanto, in Europa prendono slancio le parole pronunciate dal presidente ucraino, Volodymir Zelensky, che chiede il divieto di ingresso nell'Unione europea di tutti i cittadini russi, d'accordo o meno con la guerra.
Le sue proposte dividono i 27 Stati membri, anche se alcuni governi, come quello della finlandese Sanna Marin, affermano di essere d'accordo con il leader ucraino.
La stessa Marin riconosce che si tratta di una "questione complicata", a causa di Schengen.
Non si è fatta attendere, nel frattempo, la replica di Mosca.
"L'irrazionalità del suo pensiero in questo caso è palese - dice Dmitry Peskov, addetto stampa del presidente russo - e può essere letto solo in modo estremamente negativo.
Qualsiasi tentativo di isolare la Russia o i russi è un processo che non ha prospettive: anche lo spirito di tali iniziative non è molto buono, per non dire altro".
L'attenzione del mondo è comunque ancora puntata sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, i cui impianti sono stati attaccati più volte negli ultimi giorni.
Russia e Ucraina si accusano a vicenda del pericoloso scontro armato: le forze filorusse hanno annunciato che rafforzeranno le difese antiaeree presso l'impianto per impedire che venga attaccato.