Esplosioni vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Attacchi nel Donbass
Attacchi nel Donbass Diritti d'autore Kostiantyn Liberov/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Debora Gandini
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Ancora esplosioni vicino alla centrale di Zaporizhzhia. Non si ferma l’offensiva nel Donbass. Incontro tra Putin ed Erdogan: Avanti con lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi

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Nel Donbass l’offensiva russa non arretra. Soledar brucia tra le macerie dei continui combattimenti. Intanto è uno scambio reciproco di accuse sull’attacco a Energodar, nei pressi dell'impianto nucleare di Zaporizhzhia. Secondo i residenti a bombardare sarebbero stati gli occupanti russi. Per Mosca si tratta di un colpo d'artiglieria ucraino. Finora l’unica certezza è che non ci sarebbe stata alcuna fuga radioattiva".

La più grande centrale nucleare d'Europa in Ucraina "è completamente fuori controllo". "Affinché qualsiasi impianto nucleare possa funzionare normalmente e in modo sicuro, ci sono una serie di principi e norme che devono essere rispettati" ha detto il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi. "E quando guardiamo alla situazione molto particolare che abbiamo a Zaporizhzhia, vediamo che la maggior parte di essi, se non tutti, sono stati violati".

Grossi ha lanciato un appello urgente alla Russia e all'Ucraina affinché permettano agli esperti AIEA di visitare rapidamente il complesso per stabilizzare la situazione ed evitare un incidente nucleare.

A Mykolaiv, nell'Ucraina del sud, un’altra notte all’insegna del coprifuoco mentre l’offensiva prosegue in tutto il paese. Una pioggia di fuoco mentre un colpo d'artiglieria ha colpito una fermata dell'autobus nella regione di Donetsk, uccidendo almeno otto persone e ferendone altre quattro, tra cui tre bambini.

Guerra e colloqui

Bombardamenti da una parte e incontri dall’altra. A Sochi il presidente turco Erdogan dopo aver incontrato il leader del Cremlino ha fatto sapere di aver firmato un accordo per rafforzare cooperazione economica ed energetica. Affermando che l’Europa dovrebbe essere grata ad Ankara per il transito ininterrotto del gas, Vladimir Putin ha fatto sapere che si è discusso anche di Siria, edelle esportazioni di grano dall'Ucraina. Accordi che non convincono Kiev e ritenuti solo un escamotage per cercare di aggirare le sanzioni imposte.

Un incontro durante il quale "è stata sottolineata la necessità di garantire la piena attuazione dell'accordo sul pacchetto di Istanbul in conformità con il suo spirito e la sua lettera, compresa l'esportazione senza ostacoli di grano, fertilizzanti e materie prime russi per la loro produzione".

Nel mezzo la decisione della Russia di espellere 14 dipendenti dell'ambasciata e dei consolati della Bulgaria. Una decisione presa come una risposta all'espulsione di Sofia di 70 diplomatici e funzionari dell'ambasciata russa. Mentre è stato vietato l’ingresso in Russia ad altri 62 canadesi.

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