Bolivia, ancora scontri tra Polizia e associazione coltivatori di coca

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Il commercio di foglie di coca è legale nel Paese e si svolge in mercati specificamente designati dalla legge e gestiti dai sindacati dei coltivatori

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Continuano gli scontri tra la Polizia e l'associazione dipartimentale dei produttori di coca (Adepcoca) a La Paz, in Bolivia, dove i coltivatori di coca chiedono la chiusura di quelli che dicono essere nuovi mercati illegali.

Negli ultimi anni, l'organizzazione si è opposta all'ex presidente Evo Morales, che dirige un altro sindacato di coltivatori di coca.

"Chiediamo al governo di darci una soluzione - dice un coltivatore di coca - di ritirare la Polizia: vogliamo chiudere questo mercato illegale, non accetteremo più mercati del genere, saremo in continua protesta, questo deve essere chiuso a qualunque costo".

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Il commercio di foglie di coca è legale in Bolivia e si svolge in mercati specificamente designati dalla legge e gestiti dai sindacati dei coltivatori.

Nel Paese, la Costituzione classifica la coca come "foglia sacra" a causa del patrimonio culturale andino e degli usi tradizionali, come la masticazione e la medicina naturale, ampiamente praticati.

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