Secondo le stime del Ministero del Turismo cipriota, l'assenza dei visitatori russi e ucraini si traduce in una perdita pari a 600 milioni di euro
Come aver alzato un muro.
Dietro la barriera, eretta anche da Cipro in seguito alle sanzioni contro Mosca, i turisti russi hanno rinunciato al soggiorno sull'isola.
Un danno per il settore turistico cipriota che - nel 2019 - ha fatto affidamento sul fatturato prodotto da 780mila visitatori provenienti dalla Russia, sui 3 milioni e 900 mila totali.
L'assenza dei turisti russi
Michail Panicos, titolare dell'Alion Beach Hotel di Agia Napa a Cipro, parla di una perdita ingente: "Russi e ucraini rappresentavano il 25-30% dei nostri ospiti, mentre oggi il numero di turisti provenienti da questi due Paesi è basso. D'altra parte, il nostro hotel ha sempre avuto una buona reputazione e si rivolge anche a mercati come l'Europa centrale, la Svizzera, la Germania, l'Austria e l'Inghilterra".
Secondo le stime del Ministero del Turismo cipriota, l'assenza dei visitatori russi e ucraini si traduce in una perdita pari a 600 milioni di euro, che dovranno essere cercati altrove.
La crisi energetica
Ma la guerra e le sanzioni hanno prodotto altre falle, legate alla crisi energetica: "In questo momento, l'elettricità è diventata il secondo costo più alto dopo gli stipendi. Si tratta di un costo troppo elevato. Ci sono alberghi che mi hanno inviato le loro bollette e gli è stato chiesto di pagare, per un solo mese, circa 100.000-150.000 euro" spiega Loizides Haris, presidente dell'associazione alberghiera di Cipro.
Nel 2019, il settore turistico hafruttato all'economia cipriota 2,68 miliardi di euro, una somma equivalente al 15% del Pil dell'isola.