Il Pride di Budapest: 10mila persone in marcia

Al Pride di Budapest hanno partecipato circa 10mila persone
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La comunità LGBTQ ungherese rivendica i suoi diritti in un Paese spesso diffidente, tra opinione pubblica ostile e politiche governative limitanti

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Circa 10mila persone hanno preso parte al Budapest Pride, evento giunto alla 27esma edizione che celebra la diversità e i diritti della comunità LGBTQ in Ungheria. Nonostante i 40 gradi della capitale ungherese, i manifestanti hanno marciato lungo il Danubio, arrivando fino al centro della città, tra canti, slogan e le immancabili bandiere arcobaleno.

"Budapest è un posto fantastico in cui vivere, ma la situazione politica non riflette la realtà. Penso che dovrebbe cambiare completamente. Chi è al potere produce tutto questo odio verbale, ma non credo risponda a ciò che la società pensa davvero", dice una ragazza di origini turche ai microfoni di Euronews.

Un Paese "difficile"

Omosessuali e attivisti ungheresi devono infatti fare i conti con un governo e parte dell'opinione pubblica apertamente contrari alle loro rivendicazioni.

Nella giornata del Pride alcuni contestatori hanno persino tentato, senza successo, di fermare la marcia. Che si è dovuta svolgere fuori dal tracciato abituale, prenotato da una formazione di estrema destra per una manifestazione mai tenuta, al solo scopo di sottrarlo alla comunità LGBTQ.

Da parte del governo arrivano spesso brutte notizie: un anno fa è entrata in vgiore una legge molto discussa che penalizza la diffusione di differenze sessuali e di genere nei contenuti rivolti ai minori, tra cui anche film e spot televisivi. La norma ha provocato un deferimento dell'Ungheria alla Corte di Giustizia europea e inasprito i contrasti sul tema con le istituzioni comunitarie.

Ma la comunità locale non ha intenzione di arrendersi, come spiega a Euronews la portavoce del Pride Johanna Majercsik

"Dal 2020, il nostro slogan è 'Riprenditi il futuro'. Ciò significa che l'ansia e la paura quotidiana che noi come persone LGBTQ viviamo in Ungheria oggi possono essere superate solo lavorando insieme". Una sfida sicuramente non facile di fronte a una politica spesso ostile

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