Le colpe dell'occidente secondo Putin

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Di Alberto De Filippis
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Nuove provocazioni del capo del Cremlino per convincere l'opinione pubblica russa sul fatto che le sanzioni non stanno mettendo in difficoltà il suo paese

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Vladimir Putin ha affermato che è colpa dell'Occidente se il flusso di gas naturale russo ai clienti europei è diminuito. Il presidente russo ha parlato con i giornalisti russi a Teheran, dopo l'incontro con il presidente turco e quello iraniano. Dichiarazioni ad uso e consumo dell'opinione pubblica interna russa messa in estrema difficoltà dalle sanzioni occidentali. 

Le parole di Putin hanno ulteriormente accresciuto la pressione sull'Unione Europea, che teme che la Russia possa interrompere l'approvvgionamento di gas per provocare caos economico e politico in Europa in inverno. Il leader russo ha anche avvertito l'Occidente che il piano per limitare i prezzi del petrolio, destabilizzerà il mercato petrolifero globale e farà invece salire i prezzi.

Così Vladimir Putin:  "(Gli europei) si dirigono nella loro stessa trappola con il commercio di petrolio e prodotti petroliferi. Stiamo ascoltando idee folli sulla limitazione dei volumi di petrolio russo e sul limite del prezzo al petrolio russo. lo stesso sta accadendo con il gas. È sorprendente sentirlo da persone con un'istruzione superiore. Il risultato sarà lo stesso: un aumento dei prezzi. I prezzi del petrolio saliranno alle stelle".

Il gigante russo del gas naturale Gazprom, controllato dallo stato, ha ridotto del 60% le consegne di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 alla Germania il mese scorso, adducendo problemi tecnici dopo che una turbina che Siemens aveva inviato in Canada per una revisione non ha potuto essere restituita a causa delle sanzioni.

Ancora Vladimir Putin: "Cosa c'entra Gazprom con questo? Prima hanno chiuso un canale di approvviggionamento, poi un altro, poi sanzionato le stazioni di pompaggio di benzina. Gazprom è pronta a estrarre il gas necessario. È stata l'Europa a chiudere il gas. Hanno fatto tutto da soli. "

Canada e Germania hanno sugellato un accordo per restituire la turbina, ma Putin ha dichiarato martedì che Gazprom non ha ancora ricevuto i documenti pertinenti. La parola fine su questa vicenda insomma, non è ancora stata scritta.

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