Incendi a Roma, l'ipotesi di una regia comune

Quello di Centocelle è il quarto incendio a Roma in meno di un mese
Quello di Centocelle è il quarto incendio a Roma in meno di un mese Diritti d'autore Vigili del Fuoco
Diritti d'autore Vigili del Fuoco
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Le parole del sindaco Gualtieri e dell'assessora Alfonsi suggeriscono il coinvolgimento di chi gestisce la filiera dei rifiuti

PUBBLICITÀ

Quattro grandi incendi in meno di un mese: Roma brucia senza sosta.

Un rogo chilometrico

L'ultimo rogo è scoppiato nel parco di centocelle, alla periferia Est della capitale e ha impegnato almeno cento agenti e 50 mezzi dei pompieri nelle giornate di sabato e domenica. Partite da un ex campo nomadi, sgomberato dieci anni fa, le fiamme hanno presto inglobato diversi autodemolitori

Una delle prime ricostruzioni ipotizza che qualcuno abbia bruciato la plastica che ricopriva i cavi per estrarre il metallo.

Ma non è la prima volta che accade: fiamme difficili da domare, una nube nera sulla città e l'avviso dal municipio ai cittadini di non aprire le finestre. Il 15 giugno era successo a Malagrotta, il 27 sulla via Aurelia e il 4 luglio nel parco del Pineto.

L'ipotesi del dolo

Il sindaco Roberto Gualtieri ha definito "senza precedenti" la sequenza di incendi, nella maggior parte dei casi provocate dalla mano dell'uomo. "Se poi risultasse che gli incendi più gravi fossero dolosi, sarebbe gravissimo", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera.

Dal suo entourage ci si è spinti anche oltre con le congetture. Albino Ruberti, braccio destro di Gualtieri in Campidoglio. "La sensazione è che il modello di gestione che il sindaco vuole per Roma non renda tutti contenti". Il riferimento è a due biodigestori e al termovalorizzatore: la filiera dei rifiuti, altro  problema cronico della Città eterna vedrebbe toccati i propri interessi.

Una tesi suggerita anche dall'assessora all'Ambiente e ai rifiuti Sabrina Alfonsi. "Se il movente è di stampo mafioso non possiamo dirlo. Il tema è che in quasi tutti gli incendi c'è di mezzo la filiera dei rifiuti". Il trait d'union è dato dal fatto che tutti i roghi siano partiti o abbiano coinvolto aree deputate, anche in maniera non ufficiale, allo stoccaggio dell'immondizia.  "La zona da dove è partito l'incendio di Centocelle era stata sgomberata non più di un mese e mezzo fa e c'era un'area di smistamento dei rifiuti. Da qui è divampato il rogo, le fiamme hanno seguito la linea di questi rifiuti per arrivate poi agli auto-demolitori".

La polizia è al lavoro insieme a vigili del fuoco, protezione civile e agenti della forestale per capire se dietro questa serie anomala di roghi si nasconda una regia condivisa e un gruppo di potere in grado di mettere, letteralmente, a ferro e fuoco Roma.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Caldo e incendi: l'estate torrida dell'Europa del Sud

La secca del Tevere e quei paesaggi da palude nel centro di Roma

Dopo Roma, ora l'incubo degli incendi è in Puglia e in Sicilia