Parte dai conti russi congelati il Piano Marshall per l'Ucraina

il vertice per la ricostruzione a Lugano, Svizzera, luglio 2022
il vertice per la ricostruzione a Lugano, Svizzera, luglio 2022 Diritti d'autore Alessandro della Valle/' KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
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Di Euronews
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Concluso a Lugano il vertice per la ricostruzione post-bellica; decine di paesi si sono impegnati a fare ulteriori donazioni, ma parte dei fondi verrà ricavata dal denaro congelato con le sanzioni

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Foto di gruppo conclusiva per la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina

A Lugano, decine di Paesi si sono impegnarti a fornire un sostegno a lungo termine a Kiev, necessario non soltanto per riedificare un paesaggio urbano reso lunare da 4 mesi di bombardamenti, ma anche per far ripartire la macchina ammnistrativa del paese, come ha sottolineato Liesje Schreinemacher, Ministro del Commercio Estero e della Cooperazione allo Sviluppo dei Paesi Bassi.

"Il denaro sarà speso per le spese quotidiane del governo ucraino, come gli stipendi dei dipendenti pubblici, degli insegnanti e degli operatori sanitari. Il nuovo contributo si aggiunge al nostro precedente sostegno finanziario, per un totale di 140 milioni di euro" ha detto l'esponente olandese

Il governo ucraino stima di aver bisogno di 750 miliardi di dollari per la ricostruzione post-bellica

I singoli Paesi si sono impegnati a fornire milioni di dollari in aiuti diretti: ma parte dei fondi saranno raccolti dai conti russi congelati in questi mesi

"Prima di tutto, dobbiamo generare i finanziamenti: troveremo altri fondi dai nostri bilanci o prenderemo prestiti collettivi" ha annunciato la premier lituana Ingrida Šimonytė. "Ma il modo più adeguato e giusto è quello di sequestrare e utilizzare i beni della Russia congelati dalle nostre sanzioni. Non possiamo resuscitare le persone uccise dalla Russia, ma abbiamo la possibilità concreta di farla pagare all'aggressore perché per una volta questi beni sono custoditi nelle nostre banche e ormeggiati sulle nostre coste".

La ricostruzione, già in corso in alcune aree liberate dalle forze russe, mira a coinvolgere anche tecnici dai paesi europei e utilizzare fondi governativi, oltre ad avvalersi del lavoro degli ucraini.

In attesa di interventi, oltre a ospedali, scuole, edifici governativi e abituazioni, ci sono le infrastrutture di acqua, gas ed energia elettrica

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