È peggio la guerra atomica o la bomba ambientale? A Lisbona si pensa a salvare il mare

Kerry a Lisbona per la Conferenza ONU
Kerry a Lisbona per la Conferenza ONU Diritti d'autore AP Photo/Armando França
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Di Sérgio Ferreira de Almeida
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Lisbona - La Conferenza della Nazioni Unite sugli oceani sembra l'ultima spiaggia per imprimere una vera svolta ambientale globale

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Alla Conferenza sugli oceani di Lisbona l'ex segretario di Stato americano John Kerry ha reclamato ambizioni e azioni concrete con la necessità di guardare agli oceani nell'obiettivo della riduzione delle emissioni, lo ha fatto partendo dalla stretta attualità. "Sebbene le azioni della Russia in Ucraina siano riprovevoli, non possiamo permettere che con la scusa dell'Ucraina si ostacoli il lavoro che svolgiamo questa settimana, un lavoro che dobbiamo continuare a fare. Le problematiche di ambiente e clima ignorano l'invasione": ha chiarito John Kerry.

L'urgenza senza fine

L'urgenza è condivisa dagli altri partecipanti a questa conferenza organizzata dall'Onu. Lo dimostra anche il Ministro per il clima e l'ambiente della Norvegia Espen Barth Eide che ha parlato di oceani sempre più minacciati dalla pesca eccessiva, dai cambiamenti climatici e dall'inquinamento. " Per queste ragioni - ha detto  Barth Eide  -  dobbiamo stringere rapidamente su un solido trattato per la governance dell'alto mare basato su ricerca e scienza". Nella seconda giornata della Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, si è discusso di economia sostenibile e conservazione degli ecosistemi marini ma sono tutti consapevoli che è molto difficile raggiungere un accordo globale. I rappresentanti dei vari Paesi presenti alla Conferenza sugli oceani chiedono ai governi di iniziare ad agire con urgenza per salvare il mare e la vita sulla Terra.

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