Ricorso legale contro il tribunale moscovita che ha condannato a 15 giorni di reclusione Ilya Yashin uno dei pochi dissidenti rimasti attivi nella Russia di Putin
L' oppositore russo Ilya Yashin è stato condannato a 15 giorni di carcere da un tribunale moscovita con l'accusa di non aver obbedito alla polizia. Lunedì 27 giugno è stato arrestato mentre camminava in un parco e la polizia ha parlato di una sua aggressione ad un poliziotto. Yashin sostiene invece che è stata la polizia ad avvicinarlo chiedendogli di seguirli.
Il ricorso del difensore
L' avvocato difensore Mikhail Biryukov ha ripetuto la versione di Yashin dicendo che la detenzione e l'arresto amministrativo sono pretestuosi e sostanzialmente legati al timore delle autorità sull'influenza che l'oppositore possa avere nella campagna elettorale municipale anche per il seguito che Yashin vanta fra i moscoviti. Il difensore ha detto inoltre che presenterà ricorso contro la sentenza nella speranza che si proceda ad una valutazione in due giorni.
La testimone dell'arresto
A rendere noto il suo fermo è stata la giornalista Irina Babloyan, che era con lui, e che ha assicurato che da parte di Yashin non c'è stata resistenza alcuna alla polizia. Yashin, ex vice presidente del Partito per la libertà popolare Parnas, e cofondatore di Solidarnost, è uno dei pochi dissidenti rimasti in Russia. Dopo l'arresto di Navalny lo scorso anno, e soprattutto dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, gli oppositori a Vladimir Putin, hanno lasciato il Paese uno dopo l'altro, inseguiti da casi giudiziari aperti nei loro confronti