Dopo la mozione di sfiducia presentata dal partito di centro-destra del discusso ex premier Borissov, il governo-Petkov attende l'esito del voto del Parlamento. Rischio nuove elezioni in Bulgaria, per la quarta volta dall'aprile 2021
Governo bulgaro sull'orlo della crisi.
La coalizione centrista guidata dal premier Kirill Petkov oggi deve affrontare un voto di sfiducia, dopo che da ieri i parlamentari discutono la mozione all'Assemblea Nazionale di Sofia.
Il primo ministro Petkov ha formato la coalizione a quattro lo scorso dicembre, guidata dal suo partito "Continuiamo il cambiamento" ( PP - Prodalzhavame promyanata), promettendo di ripulire la Bulgaria dalla dilagante corruzione.
Ieri sera, circa un migliaio di manifestanti filogovernativi si è riunito nei pressi del palazzo del Parlamento a Sofia, la capitale, per esprimere il loro appoggio al governo, gridando "Insieme ce la faremo".
Non sono mancate, seppure in minoranza, anche le manifestazioni contro il governo, guidate in particolare dal leader del partito Vazrazhdane, Kostadin Kostadinov, politico decisamente anti-Europa e pro-Putin.
Petkov, 42 anni, europeista convinto e già studente all'Harvard University di Boston, ha esortato i parlamentari a tenere bene a mente gli interessi del popolo bulgaro, quando voteranno la mozione.
La mozione di sfiducia è stata presentata la scorsa settimana dal partito di opposizione di centro-destra Gerb del discusso ex premier Boyko Borissov - che ha governato la Bulgaria per circa un decennio fino al 2021 -, citando "disastri" nelle finanze pubbliche e nella politica economica, a fronte di un'inflazione in forte aumento.
Se il governo-Petkov dovesse perdere la fiducia in Parlamento, per la Bulgaria scatterà l'ora della quarta elezione dall'aprile 2021.
Euronews racconta
Le proteste dell'estate 2020 contro il governo-Borissov, al grido "Buigarian lives matter".
Servizio di Euronews del 14 luglio 2020.