Francia, in corsa per il governo

Parigi, davanti all'Assemblee National
Parigi, davanti all'Assemblee National Diritti d'autore AP Photo/Thibault Camus
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Di euronews
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Si acutizza la polemica elettorale in vista del secondo turno delle politiche

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In Francia, a due giorni dal voto, i quattro deputati del cartello della sinistra eletti già al primo turno hanno fatto ingresso formalmente all'Assemblea Nazionale. Si tratta di una immagine simbolo, dopo la buona performance elettorale della coalizione a sostegno di Jean Luc Melenchon, arrivata a un testa a testa con la coalizione per la maggioranza presidenziale, entrambe al 27,7 per cento.

In vista del ballottaggio si affilano i coltelli della comunicazione politica. Elisabeth Borne, prima ministra, ha attaccato Melenchon, che aveva criticato il ministero dell'Interno per come sono stati presentati i risultati parziali, tacciandolo di essere un bugiardo.

Intanto, gli analisti si esercitano nei pronostici. Frédéric Dabi definisce "improbabile" che il cartello delle sinistre ottenga la maggioranza, e sottolinea come la forchetta tra il minimo dei sostenitori del presidente e il massimo della coalizione per Melenchon lasci lo stesso una sessantina di seggi di vantaggio alla maggioranza presidenziale.

D'altra parte, l'intero programma elettorale di Macron dipende dalla necessità di disporre della maggioranza assoluta in aula, ovvero di almeno 289 seggi su 577. Il politologo Pascal Perrineau spiega che la vittoria di Macron alle presidenziali è stata nettissima, ma che non si avverte un forte desiderio nel suo entourage di conquistare tutto il potere. La stessa mancanza di un forte desiderio che si riscontra sia a sinistra che a destra. "Un dato che si traduce direttamente in una altissima astensione".

Per la sinistra il dato che potrebbe cambiare il quadro è legato ad un aumento netto dell'affluenza alle urne, mentre per il campo macroniano la speranza è riposta nel voto in libera uscita degli elettori del centrodestra, al primo turno attestato sull'11 per cento.

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