Ucraina: a Severodonetsk si decide il destino del Donbass

Severodonetsk, regione ucraina di Luhansk
Severodonetsk, regione ucraina di Luhansk Diritti d'autore AP Photo/Oleksandr Ratushniak
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Condannati a morte tre combattenti stranieri da un tribunale dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk. Intanto Mosca inscena esercitazione navale nel mar Baltico

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Il destino del Donbass si gioca a Severodonetsk. Ne è convinto l'esercito ucraino, che da settimane resiste al continuo assalto dell'artiglieria e dei soldati russi. Mosca afferma di avere il controllo quasi completo della città, Kiev nega. I combattimenti che imperversano quotidianamente nelle strade tradiscono che ogni centimetro di terreno strappato all’avversario sta costando vite a entrambe le parti.

“C’è un confine dinamico, un cosiddetto confine che divide la città in due parti: una parte occupata e una parte sotto il nostro controllo – ha spiegato Serhiy Haidai, governatore di Luhansk. Questo confine può spostarsi in modo significativo anche nell'arco di un solo giorno. Se riprendiamo 3, 4 o 5 case , la linea di difesa si muove in una direzione completamente diversa". 

 "Questa è una battaglia feroce, molto difficile. Probabilmente una delle più difficili di questa guerra. Sono grato a tutti coloro che stanno difendendo la città. Per molti versi il destino del nostro Donbass si decide qui", ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Donetsk, tre condanne a morte

Diventato guerra di trincea, il conflitto non ha fatto progressi significativi da quando la Russia ha affermato di controllare il 97% dell'autoproclamata "Repubblica popolare di Lugansk". Nella vicina Donetsk la situazione è simile. Qui un tribunale ha condannato a morte tre stranieri, due cittadini britannici e un cittadino marocchino, che sono stati fatti prigionieri mentre combattevano al fianco dell'esercito ucraino. Avrebbero un mese di tempo per fare appello.

Manovre russe nel mar Baltico

Mentre l'Ucraina continua a chiedere all'Occidente più armi a lungo raggio, la Russia mostra tutta la sua potenza militare diffondendo immagini di distruzione di droni ucraini o del fuoco incessante della sua artiglieria, giorno e notte. Questo giovedì si è tenuta un’esercitazione navale nel Mar Baltico con 60 navi della flotta russa: interpretata come la risposta di Mosca al recente annuncio di Finlandia e Svezia di richiedere l'adesione alla Nato.

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