(ANSA) - GORIZIA, 09 GIU - La guerra in Bosnia-Erzegovina nel 1992 rappresenta il momento più crudo del processo di dissoluzione della Jugoslavia, iniziato l'anno prima. Trent'anni dopo quelle fiamme non sembrano ancora sopite. Se n'è discusso questa sera, a Gorizia, grazie alla associazione culturale "Leali delle notizie". "Il 5 aprile del 1992 a Sarajevo i cecchini iniziarono a sparare su una folla di dimostranti che manifestava per la pace - è stato ricordato - Cominciavano così l'assedio della città e una nuova guerra nel cuore dell'Europa". Durante l'incontro sono state ripercorse quelle tragiche pagine di storia, oggi più attuali che mai. La discussione è stata affrontata da Guglielmo Cevolin, avvocato e professore all'Università degli Studi di Udine; Nicole Corritore, giornalista e ufficio stampa dell'Osservatorio Balcani Caucaso e Transeuropa; Daniela Luchetta, presidente della Fondazione Luchetta-Ota-D'Angelo; Bozidar Stanišić, scrittore. Ha coordinato i lavori Gioia Meloni, giornalista e direttrice programmazione italiana RAI FVG. (ANSA).
Balcani: 30 anni dopo la Bosnia, la memoria della tragedia
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Di ANSA
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