Baltops, le esercitazioni congiunte Nato-Svezia-Finlandia nel timore dell'attacco russo

Soldati svedesi a Gotland
Soldati svedesi a Gotland Diritti d'autore Bezhav Mahmoud//Swedish Armed Forces/TT via AP
Diritti d'autore Bezhav Mahmoud//Swedish Armed Forces/TT via AP
Di Paolo Alberto Valenti
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45 navi da guerra, meno di 100 aerei, migliaia di soldati sono impegnati attorno all'isola di Gotland nel Baltico nelle esercitazioni congiunte fra Nato, Svezia e Finlanida

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Fino al 17 giugno le manovre Baltops, con Stoccolma come quartier generale, coinvolgono 14 Stati membri dell’Alleanza Atlantica e i due partner (candidati all'adesione)  Svezia e Finlandia. In movimento ci sono migliaia di militari, truppe d'assalto marittimo, che in Italia chiamiamo lagunari, 75 aerei e 45 navi di varie classi. In linea è stata messa anche la nave d'assalto anfibia degli Stati Uniti Uss Kearsarge, che imbarca 26 aerei da guerra e 2400 fra marinai e marins.

La paura della Russia

La psicosi dell'imminente invasione russa, che si immagina analoga a quella che avrebbe condotto la potente armata rossa ai tempi della cortina di ferro, spinge la Nato ad esercitazioni più massicce rispetto a quelle degli anni passati, peraltro sempre praticate a queste latitudini. Ma gli obiettivi quali sono? Per il Contrammiraglio John Menoni (US Navy) importante è la capacità di operare con la Svezia e la Finlandia, "Imparare ad interagire con le altre 14 nazioni presenti, capire come lavorare insieme in modo che qualunque sia la crisi, collegata anche ad altri eventi come un terremoto, o altra calamità, è importante costruire quella fiducia per affrontare insieme la crisi, per operare in armonia".

La roccaforte Gotland

Epicentro dell'esercitazione è anche l'isola svedese di Gotland, strategicamente importante nel Mar Baltico. "Per molto tempo, la pianificazione da entrambe le parti, sia per la NATO che per lo schieramento orientale, ha riguardato lo snodo dell'isola di Gotland che naturalmente diventa una spina nel fianco per chi non la presidia. Il fatto è che, da qui, il supporto agli Stati baltici è molto più facile oppure più difficile se non la si controlla" ci racconta  Mikael Norrby, accademico dell'Università di Uppsala. Il presidio militare di Gotland era stato abolito nel 2005, per essere poi ricostituito nel 2018 a fronte delle possibili minacce russe. Dal canto loro gli svedesi, per lo meno i comandi militari, si sentono più sicuri adesso. "Mi sento davvero preparato. Voglio dire che con questo dispiegamento possiamo difedere Gotland, assaltare un'isola così inespugnabile è un compito veramente difficile". Commenta il colonnello svedese Magnus Frykvall che è alla testa della guarnigione di  Gotland. Tuttavia alcuni degli abitanti locali non si snetono ancora abbastanza protetti.

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