Il G7 dell'Energia al lavoro per stabilire l'uscita dal carbone

Il segretario di Stato Usa per il clima John Kerry e il ministro per la transizione ecologica tedesco Robert Habeck
Il segretario di Stato Usa per il clima John Kerry e il ministro per la transizione ecologica tedesco Robert Habeck Diritti d'autore Kay Nietfeld/(c) Copyright 2022, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
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Di Gianluca Martucci
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Tuttavia non si registra una linea comune. Stati Uniti e Giappone più cauti sulle misure da adottare

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I ministri della transizione ecologica e dell'energia dei Paesi del G7 sono riuniti fino a venerdì per pensare a possibili nuove misure comuni nell'ambito della lotta al cambiamento climatico e alle crisi ambientali. Il vertice è ufficialmente cominciato mercoledì scorso ed è ospitato dalla ministra tedesca dell'Ambiente Steffi Lemke e da quello della transizione ecologica Robert Habeck.

"Le due prime crisi strutturali della nostra epoca, il riscaldamento globale e le crisi ecologiche, in particolare la perdita di biodiversità, devono essere affrontate insieme, e non devono essere viste come contrapposte", ha detto il ministro della Transizione ecologica Robert Habeck. "All'interno del governo tedesco e nel corso di questa conferenza, siamo tutti convinti che dobbiamo accelerare su entrambi i fronti", ha aggiunto.

Cosa dice la bozza

L'intesa sui principi di base è tuttavia oscurata dai disaccordi sulle modalità e sui tempi per l'attuazione delle politiche. Nella bozza delle dichiarazioni finali c'è l'impegno da parte dei sette a eliminare gradualmente il carbone entro il 2030, a creare un mercato dell'energia elettrica a emissioni nette zero entro il 2035 e a stabilire l'obbligo di comunicare dall'anno prossimo i progressi sulla cessazione dei sussidi inefficienti alle fonti fossili da attuare entro il 2025. La bozza tuttavia potrebbe variare molto facilmente a causa dell'atteggiamento più prudente di Stati Uniti e Giappone, perplessi soprattutto sulla rinuncia a usare il carbone dal 2030.

"Non si può cadere nella falsa narrativa che la guerra in Ucraina sia il pretesto per mettere in piedi da un giorno all'altro un'intera nuova generazione di infrastruttura energetica", ha detto il segretario di Stato Usa per il clima John Kerry definendo "drammatica" l'opzione qualora non fosse accompagnata da tutte le altre misure di mitigazione, abbattimento e cattura delle emissioni. Kerry ha inoltre ha invitato a fare passi in avinti anche nell'ambito del G20. "I 20 Paesi che si riuniscono in quel formato emettono l'80% delle emissioni nel mondo, e se non avanziamo come G20, non potremo considerare la missione compiuta", ha continuato Kerry.

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