Il veto di Erdoğan: "No a Finlandia e Svezia nella Nato, non hanno posizioni chiare sul terrorismo"

Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. (Ankara, 16.5.2022)
Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. (Ankara, 16.5.2022) Diritti d'autore Burhan Ozbilici/AP
Di Cristiano TassinariEuronews - Ansa - AP - AFP
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Un vero e proprio diktat, quello di Erdoğan: per cambiare idea, da Stoccolma e Helsinki il presidente turco si aspetta lo stop all'embargo alle esportazioni di armi e la fine del presunto sostegno, sul loro territorio, ai curdi del PKK e dell'YPG, che la Turchia considera terroristi

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Un veto vero e proprio, quello di Erdoğan. 

Ad Ankara, a margine di un incontro bilaterale con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, il presidente turco Recep Tayyp Erdoğan (68 anni) rincara la dose nei confronti di Finlandia e Svezia e della loro ormai prossima adesione alla Nato.  

"Nessuno dei due Paesi ha un atteggiamento chiaro e inequivocabile nei confronti delle organizzazioni terroristiche", dichiara in conferenza stampa il presidente turco. 

Il "Re degli Stretti"; conferma, quindi, il suo deciso "No" all'ingresso dei due Paesi scandinavi nell'Alleanza Atlantica, di cui la Turchia fa parte dal 1952.

"Le delegazioni di finlandesi e svedesi verranno in Turchia lunedì per convincerci...
Speriamo che non si stanchino di aspettare".
Recep Tayyip Erdoğan
68 anni, presidente della Turchia
Burhan Ozbilici/AP
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan: dietro, la bandiera dell'Algeria, durante l'incontro bilaterale. (Ankara, 16.5.2022)Burhan Ozbilici/AP

"Non diremo sì a quei Paesi che applicano sanzioni alla Turchia" e che non prendono una posizione chiara contro "il terrorismo", ha avvertito Erdoğan, che dai governi di Helsinki e Stoccolma vuole "garanzie di sicurezza": lo stop all'embargo alle esportazioni di armi e la fine del presunto sostegno - sul territorio svedese e finlandese - ai curdi del PKK (il Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e dell'YPG (le milizie curde del Nord della Siria), che Erdoğan considera organizzazioni terroristiche. 

L'adesione alla Nato richiede la ratifica di tutti i membri esistenti.

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