Il capo del Cremlino: "In vista un raccolto record di cereali"
Il presidente russo Vladimir Putin accusa i paesi occidentali di aver scatenato la spirale inflazionistica che sta spingendo in alto il prezzo dei carburanti, delle materie prime e dei generi di prima necessità.
Secondo Putin l'Occidente sulle sanzioni ha ragionato in modo autolesionistico. "Sottolineo che la colpa di tutto ciò è interamente delle élites dei Paesi occidentali, che sono pronte a sacrificare il resto del mondo per mantenere il loro dominio globale".
La "russofobia", ha poi aggiunto il capo del Cremlino, ha maggiori possibilità di danneggiare più gli interessi economici dei paesi che impongono sanzioni che quelli della Russia. E a conferma di ciò ha pronosticato un raccolto record di cereali.
"Gli esperti prevedono un buon raccolto. I cereali potrebbero raggiungere i 130 milioni di tonnellate, di cui 87 milioni di tonnellate di grano. Se questo accadrà - e ci contiamo - diventerà un record nell'intera storia della Russia".
Intanto, Unione europea e Giappone hanno rilanciato i legami bilaterali in chiave antirussa, nella prospettiva di un crescente isolamento internazionale di Mosca.
Ursula von der Layen, a Tokyo insieme al presidente del Consiglio Michel, è stata chiara: "Oggi la Russia è la più diretta minaccia all'ordine mondiale con la barbara guerra contro l'Ucraina e il suo preoccupante patto con la Cina, e punta a nuove e molto arbitrarie relazioni internazionali".
Bruxelles e Tokyo si sono detti d'accordo nel continuare ad applicare pesanti sanzioni contro Mosca.