Incontro Biden Draghi: perché è tanto importante

Mario Draghi e Joe Biden
Mario Draghi e Joe Biden Diritti d'autore AP Photo/Evan Vucci
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Di Giulia AvataneoSamuele Damilano
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Martedì si incontrano il presidente del Consiglio italiano e il presidente Usa. Al centro del bilaterale la strategia da adottare nella guerra ucraina

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Ribadire fedeltà alla Nato e al contempo rivendicare un'autonomia strategica dell'Unione europea. Sono questi i due principali obiettivi della visita del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi a Washingon, dove incontrerà oggi alle 20 ore italiane il presidente statunitense Joe Biden. Che, a sua volta, insisterà su un maggiore aiuto militare all'Ucrania, in linea con un approccio che ha i contorni sempre più simili alla ricerca della vittoria sul campo, piuttosto che della pace. Un approccio dunque differente da quello auspicato da Draghi e, con ancor più nettezza, da Emmanuel Macron e Olaf Scholz.

Le richieste di Draghi

Draghi presenterà a Biden due richieste: più forniture di gas liquido dagli Stati Uniti, che per ora rappresenta solo l'1 percento dell'approvvigionamento italiano, con annessa moral suasion di Biden su un tetto al prezzo del gas europeo; negoziati di pace con Vladimir Putin per un cessate il fuoco in Ucraina. Sul primo punto non ci dovrebbero essere disaccordi, anche alla luce dell'approvazione delle istituzioni americane circa la ricerca di diversificazione dell'approvvigionamento di energia in Africa e la comprensione della necessità dell'Europa, e in particolare dell'Italia, di affrancarsi dalla dipendenza del gas russo. 

D'altro canto, la strategia da adottare nei confronti di Putin sarà uno dei punti più delicati. Anche perché Draghi, e gli americani ne sono ben consapevoli, è pressato in casa da Lega e Movimento cinque stelle. 

Difficoltà che tuttavia non scalfiscono il convinto atlantismo di Mario Draghi, ribadita fin dal giorno del suo insediamento, e frutto di un'esperienza lavorativa notevole negli Usa, dal periodo passato a Washington come direttore esecutivo della Banca Mondiale, passando per gli anni al Mit e alla Goldman Sachs, fino agli stretti rapporti con Janet Yellen, oggi segretaria del tesoro e già presidente della Fed, la banca centrale Usa, ai tempi in cui Draghi presiedeva la banca centrale europea. 

Le richieste di Biden

Un background e una comunità di vedute, dall'economia alla geopolitica, che accreditano il presidente del Consiglio italiano come una delle massime auctoritas in quanto a politica economica europea agli occhi di Biden. Un alto funzionario dell'amministrazione Biden, a quanto riporta La Stampa, avrebbe addirittura detto che "Roma è il più sollido alleato che abbiamo nell'Unione". 

Tuttavia, Washington, insieme a Londra, è passata dalle dichiarazioni verso una trattiva di pace, alla necessità "di restituire l'intera sovranità all'Ucraina". In disaccordo con quanto vorrebbero i principali leader europei, che spingono più per una fine del conflitto che sta comportando danni maggiori, in termini energetici e di gestione della crisi umanitaria, che negli Usa. Un esempio lampante è stata la reazione di totale rifiuto da parte del segretario Nato Jens Stoltenberg su un'eventuale passo indietro dell'Ucraina sulla Crimea, quando era filtrata la notizia, poi smentita da Zelensky, di una possibile accordo tra Kiev e Mosca sulla regione. 

Biden chiederà dunque a Draghi un aumento di armi e soldati inviati in Ucraina. Si aspetta, confermano membri del partito democratico, un "impegno proporzionale" da parte dell'Italia, stimato inizialmente intorno alla cifra inverosimile dei 3 miliardi di euro, e che si dovrebbe invece attestare tra i 500 e gli 800 milioni. "Non saremo lì con il pallottoliere a contare gli aiuti ", ha affermato il senatore Cristopher Coons, amico e consigliere personale di Biden. 

Il presidente Usa chiederà anche un ulteriore dispiegamento a est della Nato, dunque in Ungheria e Bulgaria, dove il governo italiano ha avviato l'invio di 500-1.000 soldati. " Ci aspettiamo dall'Italia che continui a confermare la sua presenza sul fronte comune degli alleati Nato. Putin deve misurarsi con uno schieramento compatto", ha affermato Coons. Delineare i punti di incontro tra questo fronte comune e quelli dell'Unione europea sarà la sfida di Mario Draghi oggi a Washington.

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