Borrell a Euronews: "Questa guerra ci ha fatto capire che l'Europa è in pericolo"

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Di Méabh Mc Mahon
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Euronews ha intervistato il capo della diplomazia europea e l'ex premier finlandese Alexander Stubb in occasione dello Stato dell'Unione a Firenze

L'Europa "non sta combattendo contro la Russia, sta difendendo l'Ucraina". Lo ha detto l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, Josep Borrell, durante l'intervento sullo Stato dell'Unione che si è tenuto a Firenze.

"Non mi piace affatto la storia dell'Occidente contro la Russia o dell'Occidente contro il resto del mondo. Questa è una questione che riguarda la Carta delle Nazioni Unite. Riguarda la sovranità degli Stati, il rispetto dei confini, non usare la forza per scavalcare il proprio vicino", ha detto Borrell parlando in esclusiva a Euronews.

Borrell ha sottolineato come sia importante distinguere tra la Russia e Putin. "Non abbiamo nulla contro il popolo russo - è stata la premessa del capo della diplomazia europea -. Si tratta di un regime, un sistema politico, una persona. Questa è la guerra di una persona. Quindi sì, vogliamo indebolire Putin, ma non vogliamo spingere il popolo russo al confine della Storia. In un modo o nell'altro devono far parte di una soluzione pacifica e di un sistema di sicurezza pacifico in Europa".

L'Europa diventa "un attore geopolitico"

Borrell è stato raggiunto sul palco dall'ex primo ministro finlandese Alexander Stubb. Entrambi hanno convenuto che la guerra ha rappresentato una svolta storica per l'Europa. "Penso che questo sia il momento in cui l'Unione europea si deve comportare come un attore geopolitico che prende decisioni, anche sul lato militare e energetico, usando il linguaggio del potere", ha detto Borrell.

"Penso che l'Unione europea sia passata dal ruolo di regolatore, o superpotenza normativa, a quello di attore. Ed è davvero bello vedere quanto velocemente è successo - ha detto Stubb elogiando la velocità con cui i leader europei hanno reagito all'indomani dell'invasione della Russia -. L'Ue è stata un attore nella crisi dell'euro, ma ci sono voluti alcuni anni; è stata un attore durante la pandemia, ma ci sono voluti alcuni mesi. Quando è arrivata la guerra, ci sono voluti solo pochi giorni. E siamo stati in grado di invertire molte cose".

Il prezzo della guerra

Bollando la Russia come "aggressiva, revisionista, imperialista, totalitaria e autoritaria", Stubb ha detto che uno dei grandi problemi dei leader europei in questo momento è spiegare il costo della guerra. "Bisogna spiegare il prezzo della guerra perché l'unità e la solidarietà durano per un po' - ha detto l'ex premier finlandese -. Ma con l'inflazione, con l'aumento dei prezzi dell'energia e del cibo e con la situazione dei richiedenti asilo, non dureranno per sempre".

La guerra in Ucraina ha esposto la dipendenza dell'Europa dall'energia russa e Borrell ha convenuto che ci sarà un prezzo da pagare se l'Europa vuole difendere con successo le sue libertà e i suoi valori. "Se non vogliamo che la giungla invada il nostro giardino, allora dovremo pagare un prezzo - ha detto -. Dobbiamo capire che difendere la libertà e combattere contro chi combatte l'Ucraina avrà un costo. I politici dovrebbero avere il coraggio di spiegare al popolo che questo costo deve essere accettato perché altrimenti il costo in futuro sarà molto più grande".

Alla domanda se questo significhi un embargo sul gas russo, Borrell ha detto che questo non sarà immediato, anche se ha sottolineato che l'Ue si sta muovendo rapidamente per porre fine alla sua dipendenza dalle forniture energetiche russe.

"Senza questa guerra, non staremmo prendendo misure per liberarci della nostra dipendenza energetica dalla Russia - ha detto il campo della diplomazia europea -.  Prima di questa guerra non eravamo consapevoli che l'Europa è in pericolo. E se siamo in pericolo dobbiamo comportarci da adulti ed essere pronti ad affrontare questi pericoli".

Borrell ha insistito che ci sono ancora altri modi in cui l'Europa può danneggiare l'economia della Russia, se scegliesse di farlo. "Una cosa di cui tutti parlano è il divieto del petrolio.  Ci sono altri modi di creare problemi a Putin: ad esempio le assicurazioni - ha detto Borrell -. Se decidessimo che le nostre compagnie di assicurazione non devono fornire assicurazioni per il trasporto di petrolio russo, non solo in Europa ma ovunque nel mondo, sarebbe un grande problema per i russi trasportare il loro petrolio. Non in Europa, ma nel resto del mondo".

Per vedere l'intervista completa clicca sul video player qui sopra

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