Un centinaio di persone fatte uscire dalla città sotto assedio
Le Nazioni Unite confermano la buona riuscita dell'evacuazione di più di 100 civili, partiti dalla città assediata di Mariupol e giunti in autobus a Zaporizhzhia. Secondo la Croce Rossa, ancora molte centinaia di persone sono intrappolate nello stabilimento Azovstal, insieme alle forze ucraine che rifiutano di arrendersi.
"Hanno cominciato a bombardarci da una parte e dall'altra, e ci siamo trovati in mezzo. È stato così giorno e notte, senza sosta", dice una testimone.
"La città è stata distrutta dai bombardamenti. A chi conviene questa guerra? I miei vicini, le persone con cui sono nata e cresciuta, sono morti. Ho vissuto nella loro casa. Sono morti dei bambini. I corpi senza vita sono ancora per strada, nessuno è andato a raccoglierli", afferma un'altra.
Nel fine settimana il governo di Kiev aveva parlato di 100 civili evacuati da Mariupol, anche se i cronisti presenti sul posto non hanno confermato la notizia.
Intanto a Zaporizhzhia, 200 chilometri a nord-ovest, si prepara l'accoglienza, facendo sorgere in un parcheggio un improvvisato centro di assistenza. Dmitri Matveev, medico: "I profughi arrivano con ferite, alcuni affetti da altre malattie, come infezioni da virus, alcuni con ferite da arma da fuoco", spiega un medico.
Infine, nessuna conferma finora alla notizia data dal sindaco di Mariupol, secondo il quale alcuni autobus con a bordo gruppi di civili sarebbero scomparsi nel nulla durante il tragitto.