Olaf Scholz non va a Kiev, il gran rifiuto del cancelliere tedesco

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz Diritti d'autore AP Photo/Michael Sohn
Di euronews e ansa
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Sulla decisione pesa l'"irritazione" provocata dal 'no' ucraino ad una visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiarito di non avere in programma un viaggio in Ucraina a causa del recente rifiuto di Kiev di una visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Il cancelliere lo ha detto negli studi televisivi della ZDF, quindi l'"irritazione" provocata dal 'no' ucraino ad una visita del presidente tedesco Frank Walter Steinmeier non cessa. 

Irritazione diplomatica

 "Questo fatto si è messo di mezzo", ha detto Scholz davanti alla telecamera, "Come democratici non possiamo avere dubbi su questo: non potete farlo", ha detto Scholz, rivolgendosi di fatto al governo ucraino. Scholz ha sottolineato che non si può dire "il presidente non può venire" a un paese, la Germania, che fornisce "così tanta assistenza militare, così tanta assistenza finanziaria, ed è necessario quando si tratta delle garanzie di sicurezza che sono importanti per il futuro dell'Ucraina".

"La Russia non deve vincere"

"La Russia non deve vincere e l'Ucraina non deve perdere" ha aggiunto Scholz alla tv pubblica Zdf ed ha aggiunto che Berlino continuerà ad aiutare Kiev e ha rivendicato il suo operato delle ultime settimane: "ho sempre deciso rapidamente, insieme a tutti gli altri, in coordinamento con gli alleati. Ma la mia rotta è agire con prudenza e con una mente lucida". Il cancelliere ha poi sottolineato che, grazie all'assistenza finanziaria e militare fornita dalla Germania e da altri stati, "l'esercito ucraino, che sta agendo davvero con successo, può ora resistere così a lungo contro un avversario tanto soverchiante".

Il cambio di passo

I media tedeschi stanno notando un cambio di ritmo di Scholz sul tema Ucraina, con una maggiore determinazione nella comunicazione rispetto alle settimane passate. Proprio due giorni fa il cancelliere, durante un comizio del primo maggio a Duesseldorf, ha energicamente risposto a un gruppo di contestatori, dicendo che "rispetta ogni pacifismo" ma che "deve sembrare cinico a un cittadino dell'Ucraina sentirsi dire di difendersi dall'aggressione di Putin senza armi. Questa posizione è fuori dai tempi". Nell'intervista a Zdf, Scholz ha ripetuto che la Russia deve ritirarsi dal territorio ucraino e che anche l'annessione della Crimea del 2014 è stata una violazione del diritto internazionale. Intanto, un report di esperti consultati dal parlamento tedesco ha ipotizzato che l'addestramento di soldati ucraini con armi occidentali potrebbe costituire una partecipazione alla guerra secondo il diritto internazionale. Scholz e il suo governo, tuttavia, non condividono l'interpretazione e il cancelliere ha spiegato che "è nostra convinzione che l'addestramento di soldati ucraini in Germania non costituisca un'entrata diretta in guerra".

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