Ucraina, la diaspora degli scienziati accolti nei laboratori europei

i due ricercatori al lavoro
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Di Carlos Marlasca
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A Madrid, due ricercatori di Kharkiv lavorano da un mese a un progetto per l'energia pulita da fusione nucleare: siamo andati a trovarli e a farci raccontare la loro nuova vita

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Si chiama TJ II, è un dispositivo di fusione nucleare termodinamica per ottenere energia pulita e si trova al Ciemat, il Centro per le ricerche energetiche, tecnologiche e ambientali di Madrid. A lavorarci, da un mese ci sono due scienziati ucraini, Oleksandr Kozachok eOleksandr Chmyga: fino a qualche settimana fa erano costretti a passare più tempo nei rifugi sotterranei che in laboratorio.

"Diverse volte al giorno - racconta Kozachok - a volte per tutta la notte, dovevamo restare nel seminterrato della nostra sede, mentre cadevano le bombe".

I centri di ricerca ucraini sono rinomati nella fisica e nell'ingegneria: e in molti avevano legami con le università del resto d'Europa, che ora stanno mettendo a disposizione posti per i ricercatori che sono in grado di lasciare il paese.

Il centro di Kharkiv dove Kozachok e  Chmyga lavoravano, ad esempio,  ha collaborato per decenni proprio con il Ciemat di Madrid: il che ha reso molto più facile il loro trasferimento.

"Abbiamo Condizioni di lavoro ottime qui in Spagna - dice Chymga -  ma ora abbiamo in effetti anche delle ottime condizioni di vita"

A volerli a Madrid è stato soprattutto il direttore del Laboratorio nazionale di fusione del Ciemat, Carlos Hidalgo: "Certamente vivono una situazione estrema - racconta - perché hanno parenti in Ucraina, ma credo che nell'ultimo mese da quando sono arrivati in Spagna abbiamo visto un miglioramento nel loro stato d'animo".

Per tirar fuori dai teatri di guerra scienziati e ricercatori, di recente è stata creata anche una piattaforma che permette loro di cercare lavoro in diverse parti del mondo. Si chiama Science for Ukraine ed è un'idea è nata da una cordata di scienziati di diversi paesi".

"In realtà è facile aiutarli a trasferirsi" spiega Albert Palou, coordinatore per la Spagna del progetto. "Hanno ottimi curricula, alla fine sono persone estremamente competenti. Uno dei ricercatori che abbiamo portato a Madrid ha già ricevuto un'offerta per entrare in uno dei migliori centri del mondo, in Svizzera, nel suo campo".

Ma a complicare le cose c'è la legge marziale, che in Ucraina al momento permette solo agli uomini oltre i 60 anni e alle donne di lasciare il paese. E i ricercatori purtroppo non fanno eccezione

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