Sul capo dell'ex leader birmana pendono una serie di procedimenti penali che potrebbero costringerla a rimanere in carcere
L'ex leader birmana Aung San Suu Kyi è stata condannata ad altri cinque anni per corruzione: la sentenza di un tribunale del Paese fa parte di una serie di procedimenti penali che pendono sul suo capo e potrebbero costringerla a rimanere in carcere per decenni.
Nella fattispecie, la donna, già insignita del premio Nobel, è accusata di aver accettato una tangente di 600.000 dollari in contanti e lingotti d'oro.
Detenuta sin dalle prime ore successive al colpo di Stato per mano dei militari il 1 febbraio 2021, ha sempre negato le accuse ed i suoi legali, cui è stato impedito di parlare con gli organi d'informazione, hanno etichettato il processo a suo carico come ingiusto e inteso a rimuoverla dalla vita politica del Paese.
Nel corso di altri procedimenti giudiziari, Aung San Suu Kyi era già stata condannata a sei anni di reclusione.