Francesi al voto con voglia di cambiamento. Sulle urne pesano Covid e crisi in Ucraina

Francesi al voto per il ballottaggio delle presidenziali
Francesi al voto per il ballottaggio delle presidenziali Diritti d'autore Daniel Cole/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Debora Gandini
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Chi spera in una ripresa economica e chi guarda con preoccupazione alla guerra, confidando nelle relazioni diplomatiche internazionali. Questo lo spirito degli elettori francesi chiamati al ballottaggio per le presidenziali

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Chi spera in una ripresa economica e chi guarda con preoccupazione alla guerra, confidando nelle relazioni diplomatiche internazionali. Questo lo spirito degli elettori francesi chiamati al ballottaggio per le elezioni presidenziali.

Nathanael Lavry è un ragazzo parigino. "Con la crisi dovuta al Covid e con quella del conflitto in Ucraina, dice, i prezzi stanno salendo. Questo ci porta a pensare a quelli che sono i bisogni reali, ai problemi di tutti i giorni. E così si vota guardando a chi potrebbe fare in modo che le cose vadano un po’ meglio per tutti.”

"Per me è importante votare, dice un’altra ragazza. Mi sono svegliata alle 8 del mattino in modo da non dover fare molta coda al seggio. I candidati sono molto diversi tra loro, si trovano su posizioni lontane. Nonostante questo che si debba votare, e farlo per il cambiamento, anche se nessuno mi convince del tutto.” C’è poi chi ha persino posticipato le vacanze per queste elezioni, dove pesa comunque l’astensionismo e l’indecisione degli elettori tra i due sfidanti Marcon-Le Pen.

Sul voto pesano crisi Covid, guerra, astensionismo

"Penso che l’astensionismo sia un problema che c’è da tempo qui in Francia, fa notare un elettore. Purtroppo non si riesce a risolvere e riguarda ogni tipo di elezioni. Io voto sapendo che ci sono cose che dovranno cambiare, soprattutto per quello che riguarda il sistema di voto e per come la popolazione è rappresentata dal Presidente.”

Isabelle Pandazopoulos è una scrittrice che vive a Parigi da tempo. "Mi fa molto arrabbiare quando leggo il tasso di astensione. Mi chiedo se non si debba rendere obbligatorio il voto perché la democrazia sia davvero efficace. Ogni cittadino deve assumersi le proprie responsabilità anche quando non si è del tutto soddisfatti o entusiasti dei candidati. La parola degli elettori in questa grande sfida

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