Nella città di Mariupol le truppe ucraine resistono, asserragliate nell'acciaieria. Il presidente Zelensky rilancia il suo appello per avere armi e munizioni
Nessuna resa a Mariupol: le forze ucraine resistono all'interno della città devastata. "Se continuano a opporre resistenza, saranno tutti eliminati": è l'ultimatum, lanciato dal Ministero della Difesa russo alla resistenza asserragliata nell'acciaieria Azovstal.
Il ministro degli Esteri ucraino Dymtro Kuleba ha dichiarato che la situazione a Mariupol potrebbe portare a un blocco ai negoziati.
Intanto, nel suo discorso notturno, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha chiesto più armi e ha ribadito che non è disposto a cedere territori a est per porre fine alla guerra.
"Le forze russe stanno distruggendo Mariupol, vogliono cancellare dalla faccia della Terra altri luoghi, e altre città nelle regioni di Donetsk e Luhansk - ha detto Zelensky - Stiamo facendo di tutto per garantire la difesa. Siamo in costante contatto con i partner. Siamo grati a coloro che aiutano e che fanno tutto quello che possono. Ma coloro che hanno le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e stanno negando il loro aiuto devono sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da loro. Il destino delle persone che possono essere salvate".
Il bombardamento russo è continuato domenica su Kharkiv uccidendo almeno 5 persone e ferendone 13.
Atti di "terrore deliberato" secondo il presidente ucraino. Sempre secondo Zelensky, solo negli ultimi quattro giorni, 18 persone sono morte nella seconda città più grande dell'Ucraina.
Ma - al di là della situazione bellica sul campo - all'ordine del giorno c'è il futuro del Paese a guerra conclusa. Di questo discutono i vertici ucraini con il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. "Abbiamo piani chiari sulla ricostruzione post bellica, così come una visione delle prospettive - scrive Zelensky in un tweet - Sono sicuro che la cooperazione tra il FMI e l'Ucraina continuerà ad essere fruttuosa".
Dal canto suo, la Commissione europea ha annunciato un finanziamento umanitario supplementare di 50 milioni di euro per sostenere la popolazione: il pacchetto comprende 45 milioni di euro per progetti umanitari in Ucraina e 5 milioni di euro per la Moldavia.