L'affondamento della nave lanciamissile "Moskva", giovedì nel Mar Nero, rappresenta la peggior sconfitta navale della Russia degli ultimi decenni. Dal Cremlino tuona Putin: "Vendetta per la Moskva!" E, secondo gli esperti militari, ora l'obiettivo è il bunker segreto di Zelensky a Kiev
Mentre il mondo stava cominciando a domandarsi che fine avessero fatto i circa 500 membri dell'equipaggio della "Moskva", la nave lanciamissile affondata nel Mar Nero, il Comandante in capo della Marina russa Nikolay Yevmenov li ha incontrati sabato a Sebastopoli, in Crimea, dove ha sede il comando della flotta russa del Mar Nero.
La "Moskva" è affondata giovedì scorso: secondo le forze ucraine, a causa di un loro missile che l'ha colpita e danneggiata, secondo i russi - viceversa - per un'esplosione del deposito di munizioni a bordo, provocata da un'incendio.
Nessuna notizia ufficiale è stata fornita sul numero delle eventuali vittime.
Con fiori deposti ai piedi del monumento che ricorda la fondazione, nel 1696, della Marina russa, a Sebastopoli si è svolta una vera e propria cerimonia di commemorazione per il naufragio della nave, che ora ha indubbiamente diminuito la capacità militare russa nel Mar Nero.
La vendetta di Putin: trovare il bunker di Zelensky
Adesso la parola d'ordine che proviene dal Cremlino è: vendicare la "Moskva".
E oltre alla ripresa dei bombardamenti su diverse città ucraine, l'obiettivo russo - secondo diversi esperti militari - è scovare il bunker segreto di Kiev dove si rifugia Zelensky.
L'ipotesi, avvalorata da diversi esperti, è che il rifugio segreto, da qualche parte sotto il complesso degli edifici governativi della capitale ucraina, sarebbe ora tra i target presi in considerazione da Mosca.
Anche se costruito in era sovietica, il bunker è pressoché inespugnabile anche nel caso di un attacco nucleare.
È lì che ha sede il centro di controllo e di comando delle operazioni militari e di assistenza umanitaria del governo ucraino, sotto la diretta leadership di Zelensky e dei suoi uomini più fidati, a partire dal vice-capo dell'ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko e dal ministro delle Infrastrutture Oleksandr Kubrakov, ribattezzati "primi ministri ombra".
Ma anche il ministro degli esteri Dmytro Kuleba e il capo dell'ufficio del presidente Andriy Yermak, colui che ha il filo diretto con la Casa Bianca e il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan.
Ed è in questo rifugio che l'ex comico, divenuto in Occidente simbolo della lotta per la difesa della democrazia e della libertà, passa la gran parte del tempo, dormendo non più di due o tre ore a notte, ma - racconta chi gli sta accanto - imponendosi di uscire almeno ogni tre-quattro giorni per non rischiare l'isolamento e non perdere il contatto con la realtà sul terreno.
"Fughe" mirate e blindatissime, visto che Zelensky è l'obiettivo numero uno delle squadre della morte di Putin, pronte ad ucciderlo alla prima occasione.
Almeno quattro gli attentati a cui finora sarebbe sfuggito il leader ucraino.
Non troverebbe riparo nel bunker, invece, la famiglia del presidente: la "First Lady" Olena, insieme alla figlia Oleksandra di 17 anni e al figlio Kyrylo di 9, vivrebbe fin dall'inizio della guerra nascosti in un luogo top secret, probabilmente fuori Kiev.
Del resto, con il passare del tempo la capitale è tornata ad essere ad alto rischio. Non solo i sobborghi, dove nelle ultime ore è stata colpita una fabbrica di armi, ma anche il centro cittadino che potrebbe divenire il bersaglio principale dei missili russi, proprio in risposta all'affondamento della "Moskva", che per la Russia rappresenta la disfatta navale più grande degli ultimi 40 anni.