In arrivo multa per il premier Johnson a causa del Partygate

Il premier britannico Johnson
Il premier britannico Johnson Diritti d'autore Kirsty Wigglesworth/ The Associated Press.
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Di euronews e ansa
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Violazione delle norme anti-Covid, legate al cosiddetto scandalo Partygate sono in arrivo da parte di Scotland Yard anche al premier britannico Boris Johnson e per il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, suo super ministro dell'economia

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Londra - Multe per violazione delle norme anti-Covid, legate al cosiddetto scandalo Partygate sono in arrivo da parte di Scotland Yard anche al premier britannico Boris Johnson e al cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, suo super ministro dell'economia. C'è inoltre il rischio che Johnson abbia ingannato la camera dei comuni perché aveva assicurato i deputati che la sua condotta era stata irreprensibile in materia di regole anti-Covid imposte dal suo stesso gabinetto di governo. Negli uffici governativi londinesi vennero invece organizzate delle feste in pieno lockdown mentre ai comuni cittadini si richiedeva un grande rigore e un sostanziale confinamento in casa.

L'opposizione all'attacco

Il leader dell'opposizione laburista britannica, Keir Starmer, ha invocato via Twitter le dimissioni del premier conservatore e del suo ministro Sunak dopo la notizia del loro coinvolgimento nelle multe inflitte dalla polizia di Londra. Starmer aveva già sollecitato nei mesi scorsi Johnson a farsi da parte, accusandolo di aver mentito in parlamento sullo scandalo, ma successivamente aveva messo di fatto in standby la richiesto a causa della crisi internazionale scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina.

Coinvolta anche la consorte di Johnson

C'è anche il nome della consorte di Boris Johnson, Carrie, fra le persone che Scotland Yard ha deciso di multare nell'ambito delle indagini sulle feste vietate a Downing Street fra il 2020 e il 2021. La riesplosione dello scandalo sta intanto accendendo di nuovo il dibattito sulle possibili dimissioni del primo ministro conservatore, invocate a gran voce dalle opposizioni. Dimissioni che alcuni osservatori tendono tuttavia a escludere nel pienodella crisi scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina. E che anche uno dei deputati Tory ribelli più ostili a BoJo, Roger Gale, il quale in passato non aveva esitato a chiederle, ha affermato di ritenere al momento fuori questione. "Non possiamo fare un favore a Putin", ha tagliato corto Gale, né rischiare di destabilizzare "il fronte degli alleati Nato" (in seno al quale Johnson si è rilanciato nelle ultime settimane in veste di punto di riferimento della linea dura nel sostegno a Kiev e nella risposta a Mosca); pur non senza sottolineare come il premier abbia il dovere di "ammettere ora di fronte al Parlamento le violazioni" di legge.

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