L'operazione delle truppe di Israele è stata una reazione all'attentato di giovedi a Tel Aviv, che ha causato due vittime. L'attentatore, poi ucciso - oggi si sono svolti i funerali - era originario proprio di Jenin, una roccaforte dei militanti palestinesi
Veicoli militari israeliani hanno fatto irruzione nel campo profughi palestinese di Jenin, in Cisgiordania, scatenando un conflitto a fuoco.
È stato un sabato mattina di terrore.
Oltre a dieci feriti, un palestinese - colpito alla testa e al petto - è rimasto ucciso durante l'operazione delle truppe isaeliane, una reazione all'attacco con arma da fuoco di due giorni fa nel centro di Tel Aviv, che ha causato due vittime, il cui responsabile - ucciso nella notte tra giovedi e venerdi a Jaffa - proveniva proprio da Jenin.
I funerali dell'uomo, Raad Hazem, 28 anni, si sono svolti questo sabato.
Il gruppo militante della Jihad islamica ha identificato la vittima come uno dei suoi combattenti.
Jenin è considerata una roccaforte dei militanti palestinesi. Le forze israeliane sono spesso sotto il fuoco quando operano nella zona.
Anche l'Autorità Palestinese, che amministra parti della Cisgiordania occupata e prova a coordinare la sicurezza con Israele, sembra avere poco controllo sull'area.
Escalation di violenza contro Israele
L'attacco in Israele di giovedì 7 aprile è stato il quarto in poco più di due settimane, per un totale di 14 vittime: tra israeliani e palestinesi è di nuovo l'ennesimo momento di fortissime tensioni, proprio all'inizio del Ramadan.
L'intelligence israeliana è in allerta, troppi gli attacchi degli ultimi giorni per non credere che ci possa essere un disegno stragista più ampio.
ll 29 marzo, un palestinese armato ha aperto il fuoco con un fucile d'assalto M-16 a Bnei Brak, una città prevalentemente ebrea ortodossa vicino a Tel Aviv. Ha ucciso due uomini, di nazionalità ucraina, e due israeliani. Un ufficiale arabo-israeliano è morto per le ferite riportate nel successivo scontro a fuoco, in cui è stato ucciso anche l'aggressore.
Due giorni prima, i terroristi avevano aperto il fuoco e ucciso due agenti di polizia nella città settentrionale di Hadera, prima che venissero uccisi dagli altri agenti.
Il 22 marzo, un simpatizzante dello Stato Islamico ha ucciso quattro israeliani accoltellandoli e investendoli con l'auto a Beer-Sheba.
Escalation di violenza contro i palestinesi
Solo tra il 31 marzo e il 2 aprile, le forze israeliane hanno ucciso sette palestinesi in Cisgiordania. I primi due, tra cui un minorenne, sono morti in un raid a Jenin; un terzo è stato ucciso mentre cercava di compiere un attacco con un coltello vicino all'insediamento illegale di Gush Etzion, a sud di Betlemme. Un altro è stato colpito il 1.aprile a Hebron.
Il giorno dopo, tre persone, accusate di far parte di una cellula terroristica, sono state uccise a sud di Jenin.
Nei giorni seguenti: da Euronews del 15.4.2022