Traballa il governo in Pakistan, dietro ci sono veramente gli Stati Uniti?

Il premier pachistano
Il premier pachistano Diritti d'autore B.K. Bangash/AP
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Di Cecilia CacciottoAfp
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Non sono bastate le azioni di Imran Khan per mettere al sicuro la legislatura, una mozione di sfiducia verrà votata nei prossimi giorni e Khan rischia di fare la valigia. È stato eletto nel 2018

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ll mandato del primo ministro pakistano, Imran Khan, sembra  vicino alla fine dopo che la Corte suprema giovedì ha annullato lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e ha ordinato che la mozione di sfiducia al governo  sia messa ai voti.

La mossa a sorpresa è un duro colpo per l'ex star del cricket, eletto nel 2018.

I cinque giudici della Corte suprema riuniti per l'occasione hanno ritenuto all'unanimità che il rifiuto del vicepresidente dell'Assemblea nazionale, un uomo di Khan, di sottoporre al voto questa domenica la mozione di sfiducia sia "contrario alla Costituzione e senza effetti giuridici”.

I giudici hanno ritenuto che anche lo scioglimento dell'Assemblea nazionale, ottenuto di fretta e furia da Khan ( e che comporterebbe elezioni anticipate nel giro di 3 mesi) sia illegittimo.

"L'Assemblea nazionale può continuare a lavorare" ha sentenziato la Corte che ha peraltro ordinato una riunione per sabato in cui verrà discussa e votata la mozione di sfiducia.

La sentenza è stata accolta dall'opposizione con particolare effervescenza: a Islamabad  i sostenitori dei partiti di minoranza sono scesi in strada e al ritmo dei clacson hanno gridato la propria soddisfazione.

"Questa decisione ha salvato il Pakistan e la sua Costituzione", ha reagito il leader dell'opposizione in parlamento, Shehbaz Sharif, leader della Lega musulmana del Pakistan (Pml-n).

**Ingerenze esterne **

La democrazia è la migliore vendetta", ha dichiarato anche Bilawal Zardari Bhutto, figlio dell'ex primo ministro assassinato, la signora Benazir Bhutto e leader del Partito popolare pakistano (Ppp), alleato del Pml-n.

Imran Khan, 69 anni,  accusato dall'opposizione di cattiva gestione dell'economia e di errori di politica estera,  sembra messo alle corde e non aver via di scampo alla mozione,

L'opposizione ha annunciato la scorsa settimana di aver  abbastanza voti in parlamento per farla passare: secondo gli ultimi conteggi, l'opposizione dispone di 177 voti,  ne basterebbero 172 che costituiscono la maggioranza ( e questo senza contare i voti dei dissidenti di Pakistan tehreek-e-insaf (Pti, Movimento del Pakistan per la giustizia) il partito del premier pronti a votare contro Khan.

Domenica scorsa, il vicepresidente del parlamento aveva bollato la mozione di incostituzionalità, indicando l'ingerenza di una potenza straniera dietro questa mossa.

 Lo stesso Imran Khan aveva più volte accusato gli Stati Uniti di immischiarsi negli affari interni al Pakistan con la complicità dell'opposizione, con il fine ultimo di volere la sua **caduta perché restio a allinearsi alle posizioni statunitensi nei confronti di Russia e Cina. **

**Situazione economica **

Imran Khan è stato eletto nel 2018 avendo la meglio sui partiti storici del Paese - il Ppp e il Pml-n, organizzati attorno a grandi dinastie familiari che hanno dominato la vita politica nazionale per decenni, ma sono diventati il ​​simbolo della corruzione delle élite.

Le riforme sociali intraprese dal governo Khan (nonché la sua popolarità per aver portato il Paese alla sua unica vittoria nella Coppa del mondo di cricket nel 1992)  non sono bastate a far fronte al deterioramento della situazione economica.

L'inflazione (al 10% nel 2021), il forte deprezzamento della rupia (meno 18% da luglio) e l'aumento del debito  hanno fortemente indebolito la posizione del Paese.

Il Pakistan, repubblica islamica di 220 milioni di persone, dotata di armi nucleari, quest'anno celebra il suo 75° anniversario, è abituata alle crisi politiche.

Nessun primo ministro ha mai portato a compimento il  mandato dall'indipendenza nel 1947. L'esercito, elemento chiave del potere in Pakistan, (peraltro accusato di sostenere  Khan nel 2018) non ha preso posizione pubblica negli ultimi giorni. 

Il Paese ha vissuto quattro golpe militari (altrettanti sono falliti) e ha trascorso più di tre decenni sotto una giunta militare.

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