Le autorità russe sono accusate di sfruttare i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra ai fini propagandistici
Le autorità russe sono accusate di sfruttare i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra ai fini propagandistici.
Un esempio pratico rigurarda il bombardamento di un ospedale di maternità a Mariupol, dove la blogger ucraina Mariana Vishegirskaya era stata erroneamente considerata una delle vittime.
La Russia l'ha definita un'attrice, ma ora sono emersi nuovi video in cui lei stessa riferisce che non c'è stato alcun attacco aereo su quell'ospedale.
"Queste persone arrivano ai cosiddetti campi di filtraggio - dice il giornalista investigativo russo Maxim Litavrin - dove vengono controllati i loro legami con i militari ucraini, se sono legati o meno al battaglione ucraino Azov.
Si tratta di controlli approfonditi, tutti i dati vengono caricati nel sistema: la seconda fase riguarda invece ulteriori interrogatori dopo aver attraversato il confine russo.
Possiamo solo immaginare dove siano stati girati esattamente questi video, nella prima o nella seconda fase di filtraggio".
In uno dei video, si sente un rifugiato ucraino dire che i nazionalisti ucraini hanno commesso crimini di guerra, tuttavia si è poi scoperto che questo video è stato prodotto dal Servizio di Sicurezza federale di Mosca e specificamente indirizzato a un pubblico russo.