Washington si è impegnata ad accogliere almeno 100mila profughi in fuga dalla guerra: una goccia, nel mare di 4 milioni di persone fuggite finora. Ma quanti riescono ad arrivare hanno solo parole di gratitudine
Atterrano in Messico, ma la meta restano gli Stati Uniti: migliaia di rifugiati ucraini stanno arrivando a Tijuana, per poi chiedere asilo una volta attraversato il confine con la California.
Decine di rifugi temporanei sono stati allestiti nella città di frontiera messicana: Alex Fedorchuk, coordinatore della Ong Agape Ministries, ne ha messo in piedi uno in un palazzetto per il basket, dove stima siano già passati almeno 2mila profughi
"Quando arrivano all'aeroporto, noi li portiamo qui e rimangono qui per due o tre giorni" spiega. "Diamo da mangiare alle persone e cerchiamo di prenderci cura di loro".
Tutti sembrano felici di essere arrivati qui, soprattutto perché si sentono al sicuro, dopo l'inferno che si sono lasciati alle spalle.
Oksana ad esempio è appena arrivata dalla famigerata città di Bucha: "Le truppe russe erano dentro la nostra casa - racconta - e anche in quelle dei nostri vicini. C'era il caos laggiù. Hanno rubato tutta la nostra roba, da tutte le nostre case. E' davvero terrificante laggiù".
"Se facciamo il confronto con Bucha - continua - questo è un posto perfetto. Sono così grata a tutti questi ragazzi, a tutti questi volontari che aiutano noi ucraini, che ci danno del cibo e un posto per dormire... Qui abbiamo tutto. La gente a Mariupol, per esempio, non ha niente. Niente acqua, niente cibo, niente".
Alla fine di marzo, Gli Stati Uniti si sono impegnati ad accogliere 100.000 rifugiati in fuga dalla guerra: una goccia, in realtà, nel mare di 4 milioni di profughi fuggiti finora. Ma quanti sono già riusciti a raggiungere il suolo americano hanno espresso parole di gratitudine: come Leonid, che sta iniziando una nuova vita con la sua famiglia.
"Voglio solo dire grazie a Dio, perché ce l'abbiamo fatta. Dio ci ha benedetto e siamo vivi e vegeti. Il viaggio è stato certamente un viaggio molto duro e lungo. Ma siamo molto felici, molto, molto felici".