Kabul vieta la coltivazione del papavero da oppio

Campo di papaveri da oppio
Campo di papaveri da oppio Diritti d'autore AP Photo/Abdul Khaliq
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Il governo taleban annuncia una nuova legge, ma in passato iniziative analoghe fallirono

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I talebani al potere in Afghanistan hanno annunciato una legge che vieta la coltivazione del papavero da oppio, la pianta base per la produzione di stupefacenti come l'eroina. La norma ricorda una analoga assunta dai taleban negli anni 90, quando erano al potere a Kabul, ma che tuttavia non trovò una vera applicazione. In Afghanistan la coltivazione del papavero da oppio rappresenta un importante mezzo di sostentamento per molte famiglie di contadini, in molti casi provenienti anche da altri paesi.

Un coltivatore di papaveri: "Se ne coltiva di più nell'Helmand rispetto alle altre province, quindi i lavoratori pakistani e di tutte le altre province dell'Afghanistan vengono qui per lavorare e guadagnare qualcosa per le loro famiglie. La nostra gente è colpita dalla povertà, la situazione economica in Afghanistan peggiora di giorno in giorno".

Tuttavia a guadagnare davvero rivendendo l'oppio sono i trafficanti. Un contadino conferma che ai produttori resta solo un quarto del prezzo finale, una somma che avolte non basta a ripagare i debiti contratti per comprare i semi ad inizio stagione. Secondo dati delle Nazioni Unite, la tendenza degli ultimi anni sarebbe quella di un aumento delle superfici coltivate a oppio, e parallelamente anche di un aumento della resa per ettaro. Nel 2016 una campagna di eradicazione non ha avuto successo: condotta in sette province su 12, ha eradicato colture su 355 ettari, meno di un decimo di quanto ottenuto l'anno precedente.

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