Dove nasce il "qeleshe", cappello della tradizione albanese
Nella città albanese di Kruja, a 40 chilometri da Tirana, una delle tante botteghe del mercato produce un cappello tradizionale, chiamato "qeleshe". È il copricapo che fa parte del costume nazionale, non più così diffuso ma al quale gli albanesi rimangono affezionati.
La famiglia Guni ha tramandato con orgoglio alle generazioni più giovani i segreti del mestiere e vende ancora questi tipici cappelli di feltro.
Ardian Guni è un maestro artigiano di cappelli di feltro:
"Questa è una parte del nostro patrimonio culturale - spiega - È un prodotto di artigianato che fortunatamente è sopravvissuto fino ai nostri giorni. Siamo riusciti a conservarlo con molti sacrifici".
Un prodotto laborioso
Il procedimento per fabbricare il qeleshe è laborioso: richiede almeno 12 fasi e più di due ore per ogni cappello. Molti stampi usati per dare la forma al copricapo hanno più di un secolo di storia, come l'arco che suo padre Ndricim usa per districare la lana.
Spiega Nurmir Ricaj, etnografo:
"Non ci sono molte persone che fanno queste lavorazioni artigianali, ma siamo fortunati ad avere almeno un artigiano nel vecchio mercato che realizza cappelli secondo questa tradizione antica".
Il turismo in Albania si è affermato negli ultimi anni Kruja, vicina all'aeroporto internazionale, si è fatta conoscere per il suo castello, la moschea e il suo vecchio bazar di botteghe artigianali.