Ucraina, primi segnali positivi dai negoziati: meno attacchi su Kiev

Ucraina, primi segnali positivi dai negoziati: meno attacchi su Kiev
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La delegazione russa ha annunciato una “ruduzione delle operazioni militari” sulla capitale e su Chernihiv. Zelensky ancora cauto, scettici gli Stati Uniti

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Dai negoziati in corso a Istanbul tra emissari russi e ucraini arrivano i primi segnali concreti di de–escalation nel conflitto. La Russia si è impegnata a ridurre le proprie operazioni sul campo, in cambio della prospettiva di un'Ucraina neutrale.

“Non è una tregua”

Nello specifico, il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato la volontà di "ridurre le operazioni di combattimento" sulle città Kiev e Chernihiv. Ma non sarà una tregua, ha precisato il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky. La de-escalation militare dovrebbe portare un po' di sollievo alle due città, situate nel nord dell'Ucraina vicino al confine con la Bielorussia, e parecchio esposte ai bombardamenti dall'inizio del conflitto.

La decisione  è stata descritta da parte dei russi come un gesto di buona volontà per infondere fiducia reciproca fra le parti, dato che dall'altra parte gli ucraini hanno messo sul tavolo lo status neutrale del proprio Paese. Ma potrebbe in realtà avere un doppio obiettivo, politico e militare, visto che le truppe russe hanno riportato pesanti perdite su questo fronte e l 'assedio di Kiev non ha portato alla conquista della città.

Nella delegazione russa ha fatto il suo debutto anche l'oligarca Roman Abramovich, ex proprietario del Chelsea e da pi ù parti indicato come figura chiave nella mediazione.

Scetticismo persistente

Gli sviluppi del dialogo sono stati sottolineati anche dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un discorso successivo alla giornata di trattative: "I segnali che arrivano dai negoziati sono positivi, ma questi segnali non soffocano le esplosioni delle bombe russe", le sue parole. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, mediatore ufficiale di un incontro aperto dal Presidente Recep Tayyip Erdoğan in persona, ha rivendicato  "progressi mai registrati finora" fra le parti, ma anche ammesso che sulle questioni più difficili la strada del negoziato è ancora lunga.

"I segnali che arrivano dai negoziati sono positivi, ma questi segnali non soffocano le esplosioni delle bombe russe"
Volodymyr Zelensky
Presidente Ucraina

Uno scetticismo ancora più marcato si registra da parte degli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden ha valutato positivamente la giornata, pur riservandosi di "vedere se i russi fanno sul serio". "Lascerei ai nostri partner ucraini il compito di confermare se ci sono progressi reali e impegni significativi. Un conto è ciò che la Russia dice, un altro ciò che la Russia fa", le parole del Segretario di Stato Antony Blinken, che ha parlato dei negoziati durante una visita in Marocco.

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"Un conto è ciò che la Russia dice, un altro ciò che la Russia fa"
Antony Blinken
Segretario di Stato Usa

Per il momento, il Pentagono afferma di aver rilevato un limitato spostamento di truppe di terra, che si allontanano dall'area di Kiev: sicuramente più un riposizionamento delle forze militari che un vero e proprio ritiro. I negoziati continueranno nella giornata di oggi, con la speranza di altri passi in avanti rilevanti.

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