In fuga dalla guerra. Cittadini Ucraini trovano rifugio in Serbia

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La Serbia organizza al meglio l'accoglienza dei profughi ucraini. Aperto un centro nel sud del paese per ospitare chi non ha un posto dove stare in attesa di una sistemazione

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Circa 13mila rifugiati ucraini sono entrati in Serbia nell'ultimo mese, ma solo 3500 di loro hanno deciso di rimanere. La Serbia, in accordo con l'Unione Europea, sta garantendo loro protezione e tutto l'appoggio logistico possibile. In attesa di una sistemazione si incrociano sguardi, storie e testimonianze mentre tutti si danno da fare per ridurre al minimo i disagi di chi fugge dalle bombe. Questa è la testimonianza di Olga, una mamma fuggita con la figlia nei primi giorni del conflitto da Mariupol: 

"Mariupol è distrutta- dice -  Troppe persone sono morte, le case sono inagibili. Vivere lì,  ora,  è impossibile".

Una volta arrivati in Serbia gli Ucraini vengono 'intervistati' dai funzionari locali che in base alle diverse esigenze canalizzano i flussi. 

Alexander spiega  di avere l'intenzione di rimanere in Serbia: 

"Vado a Novi Sad. Lì ritroverò mia moglie e un amico. La situazione a Kiev è molto instabile. Si sentono  detonazioni ogni giorno. E' terrificante.

Al passaggio di frontiera, una volta entrati in Serbia,  i viaggiatori ucraini ricevono le prime informazioni da parte degli ufficiali del Commissariato per i rifugiati che sono in servizio permanente 24 ore al giorno.

"Informiamo le persone che arrivano dall'Ucraina che si trovano  sotto misure di protezione temporanea in Serbia. Questo significa che hanno tutti i diritti che hanno i cittadini serbi".

E ancora: 

"Questo è un documento con tutte le informazioni di cui i rifugiati che stanno in Serbia e non sanno dove andare potrebbero aver bisogno. Ci sono informazioni in due lingue - inglese e ucraino".

La situazione per chi non ha un punto di appoggio, un parente o un conoscente in grado di ospitarlo, è risolvibile. Per raccogliere queste persone  è in funzione un centro profughi nella Serbia meridionale. Dal 18 marzo tutti i rifugiati provenienti dall'Ucraina hanno il diritto di ricevere assistenza sanitaria, lavorare e frequentare le scuole del paese. In linea con la decisione presa dall'Unione Europea, queste misure temporanee dureranno almeno un anno.

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