Da Mykolaiv a Mariupol, gli attacchi russi alle città ucraine

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L'offensiva russa contro le città ucraine non si ferma. Colpito da un missile il palazzo governativo di Mykolaiv. A Mariupol è crisi umanitaria

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È di almeno 7 morti e 22 feriti il bilancio dell'attacco russo al palazzo governativo di Mykolaiv, città portuale nel sud dell'Ucraina.
Il missile si è abbattuto sul palazzo squarciandolo nel mezzo e lasciando in piedi le due parti laterali.
Il governatore Vitaly Kim è scampato al raid: al momento dell'impatto, Kim non era ancora arrivato negli uffici.

Sul suo profilo Telegram, Vitaly Kim ha fatto notare che quest’azione significa che gli occupanti fanno dietrofront. "Non avanzeranno a Mykolaiv. Secondo la tattica classica che se si vuole conquistare qualcosa si ha bisogno di un centro di controllo della regione con tutte le connessioni cablate, le reti e le comunicazioni. I russi hanno capito che non avrebbero preso Mykolaiv -  - dice il governatore - E hanno deciso di inviare un messaggio di addio con la bomba contro il palazzo. Messaggio arrivato. Noi ne traiamo le nostre conclusioni. Reagiremo di conseguenza".  

governatore regione Mykolaiv
Vitaly Kimgovernatore regione Mykolaiv

Drammatica a sud est la situazione di Mariupol, ridotta in macerie dopo un mese di assedio.
Gli abitanti, che non sono riusciti a scappare, sono rimasti senz’acqua, cibo ed elettricità. 

Emmanuel Macron e Vladimir Putin si sono sentiti al telefono: il presidente francese ha sollecitato un'operazione umanitaria di evacuazione per Mariupol. 

Le sorti della città sulla costa settentrionale del mar d'Azov sono state anche al centro dell'intervento in videoconferenza del presidente ucraino Zelensky, collegato con il Parlamento danese: "Quello che le truppe russe stanno facendo a Mariupol è un crimine contro l'umanità, che sta accadendo davanti agli occhi di tutto il pianeta in tempo reale - ha detto Zelensky - Perché questo è possibile? Perché il mondo non può fermare questo flusso di crimini di guerra della Russia, che non è diminuito dal 24 febbraio di quest'anno?"

Zelensky ha dunque incassato anche gli applausi dei parlamentari danesi. Le richieste sono le stesse: più sanzioni e un maggiore sforzo per isolare gli aggressori russi.

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