Abramovich e i negoziatori di Kiev sono stati avvelenati?

Abramovich e i negoziatori di Kiev sono stati avvelenati?
Diritti d'autore Matt Dunham/Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Euronews
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Il magnate russo e due emissari del governo di Kiev avrebbero riportato sintomi riconducibili a un avvelenamento dopo i negoziati a Kiev a inizio mese, a rivelarlo il Wsj

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Il magnate russo Roman Abramovich e due inviati ucraini che hanno preso parte ai negoziati con la Russia a inizio marzo avrebbero sviluppato sintomi di possibile avvelenamento, secondo alcune fonti citate dal Wall Street Journal. Un portavoce del tycoon russo ha confermato l'indiscrezione. Ma secondo un funzionario americano, per l'intelligence Usa la contaminazione sarebbe di origine ambientale e anche i diplomatici di Kiev, che si apprestano ad aprire un nuovo round negoziale con la Russia domani, minimizzano l'episodio.

Occhi arrossati e lacrimazione, pelle che si squamava: sono i sintomi che hanno riferito i tre emissari, secondo il quotidiano, ma nessuno avrebbe riportato conseguenze gravi. Il Financial Times scrive che per alcune ore Abramovich e i diplomatici ucraini avrebbero perso la vista, prima di recuperarla dopo essere stati soccorsi dai medici in Turchia. Per il sito di giornalismo investigativo Bellingcat i disturbi sono compatibili con un avvelenamento, ma l'origine - biologica, chimica o da sostanze radioattive - è difficile da ricostruire.
Nei suoi tentativi di mediazione Abramovich ha incontrato anche il presidente ucraino Zelensky che però non avrebbe avuto alcun sintomo.

"Li spazzerò via"

Il Times intanto rivela la presunta risposta del presidente russo Vladimir Putin a una lettera con le richieste di condizioni dell'Ucraina per un accordo di pace che Abramovich avrebbe consegnato al capo del Cremlino. "Digli che li spazzerò via", avrebbe replicato. Abramovich sarebbe giunto a Mosca dopo una tappa a Istanbul. E dopo aver incontrato Zelensky a margine della sua partecipazione ai primi negoziati fra russi e ucraini.

Il mediatore

Dall'inizio del conflitto russo-ucraino la figura dell'imprenditore, di madre ucraina, si è affermata come mediatore di primo piano fra le parti. Amico personale di Vladimir Putin, appartiene alla schiera di oligarchi che hanno costruito il loro impero all'estero e sono finiti nel mirino delle sanzioni a Mosca.

Dopo il passo indietro dalla presidenza della squadra londinese Chelsea, Abramovich non ha però fatto in tempo a cederne la proprietà perché si è visto congelare tutti i beni in territorio britannico.

Se confermato come avvelenamento, l'episodio sarebbe stato un tentativo estremo di far naufragare i negoziati. Anche se la quantità di agente contaminante utilizzata avrebbe avuto più che altro una funzione di avvertimento.

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