Missile dallo Yemen, un impianto petrolifero in fiamme in Arabia Saudita

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I ribelli Huthi hanno rivendicato l'attentato, l'ultimo di una serie di attacchi contro le strutture petrolifere saudite.

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Un impianto petrolifero della Saudi Aramco è andato in fiamme ieri in Arabia Saudita dopo essere stato colpito da un missile, probabilmente sganciato da un drone. L'attentato è stato rivendicato dai ribelli Huthi dello Yemen, che stanno mettendo a segno una serie di attacchi alle strutture petrolifere saudite. Nella notte l'Arabia Saudita ha richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Gli attacchi alle infrastrutture petrolifere saudite pesano anche sui prezzi del petrolio, già sotto pressione a causa della guerra in Ucraina. Nei giorni scorsi, il principale produttore mondiale di greggio ha avvertito che le offensive dei ribelli yemeniti alle strutture petrolifere del regno rappresentano una "minaccia diretta" per le forniture globali.

Il Gp "può continuare come previsto"

L'incendio e la densa colonna di fumo nero erano visbili anche dal circuito di Formula 1 di Gedda, situato a 22km dall'impianto. Sul Corniche Circuit, che accoglie il Gran Premio, si stavano svolgendo le prime libere in vista della gara di domani. Saudi Aramco, la compagnia nazionale saudita di idrocarburi, sponsorizza la F1 dal 2020. Dopo l'attentato, la seconda sessione delle libere è partita con 15 minuti di ritardo. Il GP dell'Arabia Saudita "può continuare come previsto" hanno assicurato gli organizzatori.

Una situazione umanitaria drammatica

La guerra in Yemen, iniziata ormai 7 anni fa, ha causato quasi 19.000 vittime civili e oltre 4,3 milioni di sfollati, tra marzo 2015 e novembre 2020. La situazione economica mondiale, molto tesa a causa della guerra in Ucraina, e l'aumento dei prezzi delle materie prime potrebbero peggiorare le condizioni della popolazione. Sono oggi 23,4 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria, oltre 2 yemeniti su 3, a fronte dei 20,7 milioni dello scorso anno, secondo i dati di Intersos.

In questa regione, al centro dello scontro tra le potenze regionali, a pagare il prezzo più alto è la popolazione, minacciata non solo dalle bombe ma anche dalla mancanza di cibo e acqua. Le vittime civili continuano ad aumentare esponenzialmente mese dopo mese e il popolo yemenita dipende ormai per il 75% dagli aiuti internazionali per sopravvivere, secondo Oxfam.

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