Afghanistan, la delusione e la rabbia delle studentesse. Niente scuola per le adolescenti

Afghanistan e istruzione
Afghanistan e istruzione Diritti d'autore Diritti d'autore AP Photo/Bernat Armangue
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Di Debora Gandini
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Promesse non mantenute. In Afghanistan le scuole riaprono ma non per le ragazze, La denuncia delle attiviste: "I talebani hanno paura delle donne colte e istruite perché possono cambiare la società"

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Le promesse non sono state mantenute. I Talebani avevano dichiarato che avrebbero tutelato maggiormente i diritti umani, compreso quello di voler riaprire le scuole per le ragazze. Ma in Afghanistan non è cambiato nulla. Alle ragazze adolescenti, dalla prima media in poi, non è consentito tornare a lezione. Al momento dunque l’unica possibilità di istruzione femminile è in mano alle scuole clandestine.

I talebani hanno paura delle donne istruite. Hanno dichiarato vittoria contro la NATO e gli Stati Uniti, ma hanno ancora paura delle manifestazioni delle donne e delle ragazze e quindi usano la repressione, fa notare Naheed Farid, ex parlamentare afghana. Hanno paura perché le donne capaci ed emancipate sono un simbolo del progresso della società. La società avanzata non accetterà mai il dominio di un gruppo primitivo e ignorante come i talebani. Vogliono fermare il progresso della società con questa tattica e questo strumento. 

Nel paese le scuole hanno riaperto ma le ragazze che hanno più di 11 anni non ci potranno andare. “Pensavamo che i talebani fossero cambiati ma quando ci hanno rimandato tutti a casa abbiamo capito che sono rimasti gli stessi di 25 anni fa”, dice una studentessa.

Nelle zone rurali poi l’accesso all’istruzione è ancora più difficile e delicata e con il potere centrale nelle mani dei talebani, la visione conservatrice e tradizionalista ha prevalso, invadendo anche la capitale.

“Dalle speranze alla delusione”

Nel paese le scuole hanno riaperto mercoledì 23 marzo, ma le ragazze che hanno più di 11 anni non ci possono andare, come invece previsto. “Pensavamo che i talebani fossero cambiati ma quando ci hanno rimandato tutti a casa abbiamo capito che sono rimasti gli stessi di 25 anni fa”, dice una studentessa.

Samira Hamidi, attivista per l'Afghanistan di Amnesty International: “E’ il peggior incubo possibile per le donne e per le ragazze afghane che oggi si sono viste strappare via definitivamente il futuro, dopo un anno di paure e d'incertezze. I talebani hanno tradito il nostro paese, negando a una generazione il diritto all'educazione».

Una presa di posizione quella di Kabul, che ha spiazzato le attiviste per i diritti delle donne che hanno lanciato un appello e un grido di aiuto. Per ora i talebani lasciano aperta una porta facendo sapere che il governo non ha ancora deciso definitivamente se le ragazze potranno o meno tornare a scuola”, ha dichiarato il portavoce Waheedullah Hashmi.

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