Repressione Rohingya: dopo le sanzioni al Myanmar, gli Stati Uniti pronti a dichiarare il genocidio della minoranza musulmana da parte della giunta militare
L'amministrazione Biden è pronta a dichiarare che la repressione della minoranza musulmana dei Rohingya da parte della giunta militare in Myanmar è configurabile come genocidio.
L'annuncio è atteso da parte del Segretario di Stato americano, Antony Blinken, in occasione di un evento al Memoriale dell'Olocausto.
Washington ha in precedenza inflitto pesanti sanzioni al Paese.
Centinaia di migliaia di musulmani Rohingya sono fuggiti dalla Birmania a maggioranza buddista dal 2017 dopo la repressione militare che è ora al centro di un procedimento per genocidio presso la Corte penale internazionale dell'Aja.
Il procedimento contro la Birmania alla Corte internazionale di giustizia si è complicato in seguito al colpo di stato militare che ha rovesciato Aung San Suu Kyi e il suo governo civile, scatenando proteste di massa e una repressione sanguinosa.
Il premio Nobel per la pace, San Suu Kyi, molto criticata dai gruppi per i diritti umani per il suo coinvolgimento nel caso Rohingya, è ora agli arresti domiciliari e sotto processo.
Circa 850.000 Rohingya sono in campi nel vicino Bangladesh, mentre altri 600.000 rimangono nello stato di Rakhine, nel sud-ovest della Birmania.
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