Nonostante la presenza di corridoi umanitari, la situazione nelle città ucraine è particolarmente difficile
Più di 6.600 persone sono state evacuate ieri dalle principali città ucraine attraverso otto corridoi umanitari, afferma il presidente Volodymyr Zelensky. Nonostante alcuni riescano a fuggire, la situazione umanitaria nel Paese rimane "catastrofica", secondo le parole di testimoni sul campo.
Alcuni video, filmati nelle periferie di Mariupol e trasmessi dalla televisione di Stato russa, mostrano una vita quotidiana particolarmente complicata. Delle condizioni drammatiche, che rappresentano la realtà di una fetta sempre maggiore di Ucraini, di pari passo con l'estendersi della guerra. Secondo le informazioni del giornale Kyiv Independent, nella notte le sirene d'allarme antiaeree si sono attivate in quasi tutte le regioni. Oltre che a Kiev e a Leopoli, il rischio di raid aerei è scattato negli oblast di Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovograd, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Zhytomyr e Vinnytsia.
Kyiv conta 228 morti
Anche la capitale Kyiv continua a combattere, implementando i check points e le posizioni difensive. Secondo le stime delle autoirità, almeno la metà degli abitanti della città sono fuggiti. Le vittime nella capitale sono almeno 228, di cui 60 civili. Tra i morti si contano anche 4 bambini. I feriti sono invece 912.
"Il personale umanitario sta facendo tutto il possibile in Ucraina per aiutare le persone che ne hanno bisogno, spesso in contesti difficili", ha dichiarato l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati in un tweet. "Ma le persone continuano a scappare perchè hanno paura delle bombe, degli attacchi aerei e delle distruzioni indiscriminate. L'aiuto umanitario è di importanza vitale, ma non può togliere la paura. Solo fermare la guerra può togliere la paura", ha concluso Filippo Grandi.
Alla luce della situazione umanitaria, il presidente ucraino Zelensky ha chiesto nuovamente negoziati di pace alla Russia. "Negoziare non è semplice nè piacevole", ha affermato in un video, "ma è necessario. L'Ucraina ha sempre spinto per una risoluzione pacifica del conflitto, ma ora ne abbiamo ancora piu bisogno. Perchè stiamo contando ogni vittima e perchè per noi ogni famiglia spezzata, ogni casa distrutta conta", ha dichiarato il leader ucraino.
Odessa si prepara allo scontro
Ora Mosca sembra volere sferrare l'attacco sui punti più nevralgici, in particolare sulla zona merdidionale dell'Ucraina. Nella città di Odessa, sbocco strategico sul Mar Nero, gli abitanti si preparano ormai a un'offensiva russa.