Ucraina: distrutto teatro a Mariupol, rifugio per centinaia di civili

La scritta "bambini" davanti e dietro il Mariupol Drama Theater, colpito dai bombardamenti
La scritta "bambini" davanti e dietro il Mariupol Drama Theater, colpito dai bombardamenti Diritti d'autore AP/AP
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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  AP, AFP, ANSA
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Non è chiaro di chi sia la responsabilità dell'attacco. Nel frattempo proseguono i negoziati tra le parti. Per la Francia, Mosca sta bluffando

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I bombardamenti russi continuano così come i tentativi di negoziare la fine del conflitto in Ucraina, giunto ormai al ventiduesimo giorno. Il coprifuoco a Kiev, instaurato martedì, è terminato e durante queste 36 ore diversi edifici sono stati colpiti nella periferia della capitale.

Nella notte tra mercoledì e giovedì le sirene per "attacco aereo" sono risuonate nella capitale e dintorni. Verso le 5 del mattino (ora locale) i resti di un missile da crociera, abbattuto dalla contraerea ucraina, hanno colpito un edificio residenziale nel distretto di Darnytskyi. Secondo il Servizio di emergenza statale ucraino, ci sono almeno un morto e tre feriti.

Distrutto un teatro a Mariupol, rifugio per centinaia di persone

A Mariupol, città assediata da giorni ormai, un teatro convertito in rifugio per centinaia di civili (secondo il sindico della città portuale, erano più di 1000), è stato distrutto. 

Questo giovedì mattina, il deputato ucraino Serhiy Taruta ha detto attraverso un post sulla sua pagina Facebook che il rifugio antiaereo del teatro drammatico avrebbe resistito all'attacco aereo e le persone al suo interno sono sopravvissute. "Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito. La gente sta uscendo viva dalle macerie", ha scritto il deputato. 

Non ci sono comunque certezze sugli autori dell'attacco: Kiev accusa Mosca, questa sostiene sia opera della milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov. 

La scritta "bambini" campava sui marciapiedi sui due lati della struttura, per avvertire il nemico della presenza di tante piccole vite all'interno (come si può vedere nella foto d'apertura dell'articolo e nel tweet qui sotto).

Dalla città sul mar d'Azov nella giornata di mercoledì sono riuscite a scappare 6426 persone, tra cui oltre 3000 bambini, che hanno trovato rifugio a Zaporizhzhia, più a nord. Lo ha detto la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk.

I negoziati proseguono

Nel frattempo messaggi contrastanti emergono dai negoziati di pace. Si parla di un piano in quindici punti, descritto dall'Ucraina come rappresentante la posizione della parte russa. In un'intervista alla Cnn, il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che un accordo non è ancora dietro l'angolo: "Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni, quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale", ha detto.

Le richeiste di Mosca, dal canto suo, sono chiare: "Lo stato di neutralità in Ucraina viene discusso seriamente, così come le garanzie di sicurezza", dice il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. "Questo è esattamente ciò che Putin ha detto in una delle conferenze stampa a febbraio. Tutte le possibili opzioni, garanzie di sicurezza che sono generalmente accettabili in tutti i Paesi, comprese Ucraina e Russia, non dovrebbero essere estese dalla Nato".

Ha commentato il processo negoziale anche il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato sui social: "I negoziati sono in corso, negoziati per il bene dell'Ucraina", spiega Zelenksy. "Le mie priorità nei negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranità, ripristino dell'integrità territoriale".

Si tratterebbe di un altro bluff del Cremlino, invece, per il ministro degli Esteri francese. In un'intervista rilasciata a Le Parisien, Jean Yves Le Drian ha detto la Russia starebbe solo "fingendo di negoziare", impegnandosi in un "drammatico processo di brutalità duratura". "C'è una sola emergenza: il cessate il fuoco. È solo su questa base che puoi negoziare, perché non negozi con una pistola in testa", ha detto il capo della diplomazia transalpina'.

Le prospettive di una svolta diplomatica rimangono incerte, dato l'abisso che persiste tra la richiesta dell'Ucraina di ritirare completamente le forze russe dal territorio e il sospetto obiettivo di Mosca di voler sostituire il governo di Kiev con un regime filorusso.

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