Il discorso di Putin sullo sviluppo socio-economico della Crimea

Il discorso di Putin sullo sviluppo socio-economico della Crimea
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Il presidente russo ha voluto precisare che le sanzioni che cercano di fiaccare la Russia non impediranno lo sviluppo programmato della Crimea

Nel pieno dell'operazione militare in Ucraina, che ha riportato le lancette della storia sul quadrante di una pericolosa escalation USA - Russia, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto una video conferenza con i suoi imprenditori sullo sviluppo socio-economico della Crimea e di Sebastopoli di cui Euronews ha messo in onda un estratto.

Va ricordato che Il 16 marzo del 2014 dopo l'invasione russa della Crimea si tenne un referendum sull'autodeterminazione della penisola, un referendum non riconosciuto da gran parte della comunità internazionale. Dopo la vittoria del "Sì" con il 95,32% dei voti le autorità della Crimea firmarono il 18 marzo dello stesso anno l'adesione formale alla Russia. Putin ha voluto celebrare in questo modo l'anniversario.

Vladimir Putin:

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"Colleghi, buon pomeriggio! Ci incontriamo con voi alla vigilia del Giorno della riunificazione della Crimea alla Russia. Ricordiamo tutti che in seguito, nelle difficili settimane del febbraio-marzo 2014, i residenti della Crimea e di Sebastopoli hanno mostrato coraggio, patriottismo e si sono opposti ai neonazisti e gli estremisti, a coloro che hanno organizzato e portato a termine un colpo di stato a Kiev. Le popolazioni della Crimea e di Sebastopoli, non hanno sussultato, si sono mobilitate e hanno vinto, hanno fatto la loro libera scelta in consapevolezza: stare con la Russia.

Gli anni passati hanno dimostrato in modo convincente quanto sia stata corretta e opportuna questa scelta. Basta guardare cosa sta succedendo oggi nel Donbass e tutto si chiarisce immediatamente.

Oggi propongo di discutere come stanno procedendo i lavori per rafforzare il potenziale socio-economico della Crimea e di Sebastopoli e su quali compiti dovremo concentrare i nostri sforzi nel prossimo futuro e a lungo termine.

Prendo atto che dal 2015 sono stati costantemente attuati un programma speciale per lo sviluppo socio-economico della penisola e una serie di altri progetti. In totale, per la sua attuazione, sono stati previsti finanziamenti per più di un miliardo di miliardi di rubli in 11 anni, per il periodo che va fino al 2025. Con questi fondi dovrebbero essere create più di 1.000 strutture/infrastrutture. Ad oggi, quasi la metà di queste è pronta, tutte queste opere sono concepite nell'interesse dei residenti della Crimea e di Sebastopoli.

L'attenzione prioritaria è stata rivolta alla modernizzazione e allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto. È stato costruito un moderno aeroporto a Sinferopoli, è stato aperto il traffico stradale e ferroviario lungo il ponte di Crimea e la più recente autostrada "Tavrida" è in fase di completamento.

L'approvvigionamento energetico della regione è diventato più affidabile e sostenibile, principalmente grazie alla messa in servizio di nuove centrali, la creazione di elettrodotti e la sostituzione di reti regionali obsolete. Ciò ha permesso di eliminare il problema di eventuali black-out energetici nelle aree residenziali e nelle zone industriali.

Passo dopo passo viene anche risolta la questione della fornitura idrica di alta qualità ai residenti della Crimea e di Sebastopoli. Subito dopo il 2014 sono state effettuate perforazione di pozzi artesiani e l'acqua è stata trasferita dai bacini nella parte montuosa della penisola a Sinferopoli e Kerch. Sono state riparate porzioni delle reti di approvvigionamento idrico, che hanno consentito di ridurre le perdite nell'approvvigionamento delle case e dei servizi comunali. Si trattava di un grosso problema, era noto, perché nell'area non era stato fatto nulla in questo senso da decenni. Sono state inoltre attivate ulteriori sorgenti d'acqua.

In tutte le principali città della Crimea è in corso la ricostruzione della rete esistente e la costruzione di nuovi impianti di trattamento: anche questo è un grosso problema,un problema che richiede soluzioni sistematiche e, sfortunatamente, richiederà tempo e investimenti aggiuntivi.

Allo stesso tempo, abbiamo ancora molti compiti per far crescere i trasporti, l'energia e altre infrastrutture. A questo proposito, propongo di estendere il programma statale "Sviluppo socio-economico della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli", per aumentarne il periodo di attuazione fino al 2027. Il nostro obiettivo era il 2025, ma ora dobbiamo farlo entro il 2027 in vista del 2030, ovviamente con il necessario ulteriore finanziamento dal bilancio federale.

Contestualmente vorrei sottolineare che per tutti i progetti infrastrutturali, ove possibile, i lavori devono ovviamente essere accelerati.

Pertanto, la costruzione dell'ultima, ottava tappa dell'autostrada Tavrida dovrebbe essere completata il più rapidamente possibile. Conosco e ho guidato lungo la Tavrida: una via meravigliosa, ma l'ultima, ottava tappa, è già pronta per più della metà del suo tracciato, questo è molto importante, si tratta di un segmento chiave dell'intera autostrada. Con la sua messa in servizio verranno aperti nuovi ingressi agevoli e moderni a Sebastopoli. Vorrei chiedervi oggi di dirci quali riserve avete per accelerare questo importante progetto di costruzione.

Naturalmente, è importante continuare il programma di creazione di un ambiente confortevole per la vita in Crimea e Sebastopoli. Allo stesso tempo, l'importo totale del finanziamento per il programma nell'anno in corso e negli anni successivi non dovrebbe essere ridotto.

Si tratta della ristrutturazione di cortili e piazze, parchi e porzioni di litorale. Sapete bene cosa sto chiedendo, lo sapete, l'insieme delle opere va a vantaggio di tutto il paese, di tutta la Russia, riguarda le persone. E, naturalmente, questo è importante tanto per la Crimea e Sebastopoli quanto per tutta la Russia. Nel corso di questo lavoro, ovviamente, è necessario fare un uso più ampio dei migliori progetti e dei protocolli nazionali ed esteri, applicare nuove soluzioni architettoniche e assicurarsi di tenere conto delle opinioni e dei suggerimenti degli stessi residenti".

LE TAPPE DELLA STORIA RECENTE

_Il 24 agosto 1991 è il giorno dell’indipendenza dell’Ucraina come naturale evoluzione dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Il 1 dicembre un referendum popolare conferma a larghissima maggioranza l’indipendenza del Paese che avrà come primo presidente Leonid Kravčuk. L’8 dicembre l’Ucraina entra nella Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) come membro fondatore insieme a Russia e Bielorussia. _

Il secondo presidente dell’Ucraina è Leonid Kuchma, in carica dal 1994 al 2005. Questo periodo è segnato da molti episodi di corruzione e forte limitazione della libertà di stampa. Il 2004 è l’anno delle elezioni presidenziali per sostituire l’uscente Kuchma travolto dagli scandali. Lo scontro, al ballottaggio del novembre 2004, è tra il primo ministro Viktor Janukovyč, sostenuto dal presidente russo Putin, e il capo dell’opposizione Viktor Juščenko, appoggiato da Unione Europea e USA. L’esito è favorevole a Janukovyč, forte soprattutto dell’appoggio dell’oblast di Donetsk e delle regioni orientali del Donbass (cioè le regioni fra le più produttive del paese) e della Crimea, ma ci sono forti sospetti di brogli.

La rivoluzione arancione

Le ambizioni europeiste di consistenti settori della società ucraina spingono i manifestanti in piazza nella capitale Kiev dove il segno distintivo diventano striscioni e sciarpe arancioni: è l’inizio della Rivoluzione Arancione, la prima in Ucraina. Intanto sia la Nato che l’Unione Europea bussano alle porte del Paese tanto che si ripete il ballottaggio alle elezioni e vince Juščenko con il 52% dei voti contro il 44% dell’avversario.

La crisi del gas

I rapporti con la Russia peggiorano con l’avvicinamento dell’Ucraina all’Europa. Poiché il paese ottiene dall’Unione europea lo status di economia di mercato, la Russia dal gennaio 2006 revoca la concessione di gas a prezzo agevolato e, tramite la compagnia stataleGazprom, applica le tariffe ordinarie, giudicate inaccettabili da Kiev. Il problema assume interesse internazionale: il metano che dalla Russia passa in Ucraina costituisce il 25% delle importazioni dei paesi dell’Unione europea che sono costretti a chiedere all’Ucraina di non impedire il flusso di gas. Intanto Gazprom accusa l’Ucraina di aver prelevato abusivamente 100 milioni di metri cubi di gas destinato al mercato europeo.

Il movimento Euromaidan

Nel 2010 Janukovyč diventa presidente. All’indomani della sospensione di un accordo commerciale di libero scambio con l’Unione Europea, nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2013 danno il via ad una serie di manifestazioni violente che proseguiranno fino alla rivoluzione dell’anno successivo. Nasce il movimento Euromaidan, favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell' Unione Europea. Entrano in campo gruppi nazionalisti, di estrema destra e paramilitari che compiono azioni sanguinose come la strage di Odessa del 2 maggio 2014 ai danni dei filorussi.

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L’Unione Europea chiede la scarcerazione di Julija Tymošenko, protagonista della Rivoluzione Arancione che è stata accusa di malversazione di fondi pubblici. I disordini culminano con gli scontri a Kiev in piazza dell’Indipendenza e l’assalto del palazzo presidenziale e delle sedi di governo. Le manifestazioni si diffondono anche in altre aree del Paese, soprattutto ad ovest dove l’oblast di Leopoli si dichiara indipendente dal governo.

Euromaidan prendere il controllo del paese e nomina Oleksandr Turčynov nuovo presidente, votato in Parlamento dai presenti e sostenuto dalle opposizioni. Tra le priorità del nuovo governo ci sono l’ingresso nell’Unione Europea e l’adesione alla Nato. Janukovyč viene deposto, fugge dal Paese. Mentre a Kiev sono in corso le manifestazioni di Euromaidan, il 20 febbraio 2014 la Russia inizia l’occupazione della Crimea.

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