Turchia: niente navi da guerra attraverso il Bosforo e i Dardanelli ma nessuna sanzioone contro Mosca
Sono colloqui di prossimità tra diplomazie amiche ma che sull'Ucraina divergono.
A Mosca i ministri degli Esteri di Russia e Turchia, Serghei Lavrov e Mevlüt Çavuşoğlu, sono al tavolo per fare il punto sulla crisi.
No alle navi da guerra nel Bosforo e nei Dardanelli
Ankara ha dichiarato di volrsi attenere alla Convenzione di Montreaux per impedire alle navi da guerra di passare attraverso gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli.
Ma lo stop non riguarda il commercio e il trasporto via mare.
Le misure di Montreux, in questo caso, impediscono effettivamente alla Russia di rinforzare la sua flotta del Mar Nero dall'esterno, ma permette alle navi da guerra russe - che sono già lì e non sono ufficialmente basate nel Mar Nero - di tornare ai loro porti di origine. Inoltre, consente all'Ucraina, come Paese sotto attacco, di ritirare le sue navi dalla zona di guerra "per salvare i beni della flotta".
"Non è un segreto che le nostre posizioni sull'Ucraina non coincidono - dice il ministro degli Esteri russo Lavrov - ma apprezziamo molto e rispettiamo la posizione della Turchia, che cerca di affrontare obiettivamente i temi derivanti dalla crisi attuale".
Turchia: nessuna azione in 'stile occidentale' contro la Russia
Molto si gioca attorno alla definizione degli avvenimenti in corso: la Turchia chiama la crisi in Ucraina guerra - un passaggio che è la premessa per attuare la Convenzione di Montreaux - mentre la Russia ribadisce che l'operazione non è riconducibile a un evento bellico.
In ogni caso, pochi giorni fa, al vertice di Antalya, la Turchia ha dichiarato che non imporrà nessuna azione o sanzione "secondo il format occidentale" contro la Russia.
Il ministro degli Esteri turco Çavuşoğlu ha anche proposto la Turchia come sede di mediazione.