Guerra in Ucraina, l'allarme ONU: "Rischiamo una crisi alimentare globale"

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Con le colture che rischiano di restare inutilizzate e carburanti e fertilizzanti alle stelle, anche il cibo ora aumenta: in Sudan proteste di massa contro rincari del 40% sul pane

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Con l'aggravarsi della guerra in Ucraina diventa si fa più incombente il pericolo di una crisi alimentare globale: l'impennata dei prezzi e la minaccia alle forniture delle principali colture di base sta mettendo milioni di persone a rischio fame.

La prospettiva che venga permanentemente colpito il commercio di grano che parte dal Mar Nero - dove si affaccia una regione universalmente conosciuta come "granaio del mondo" - o che intere regioni possano restare incolte sta alimentando la speculazione.

E se le pianure russe e ucraine rappresentano insieme il 7% della produzione mondiale di grano, la percentuale sale al 24 quando si parla di esportazioni. Il problema ha, dunque, due facce: da una parte l'Ucraina, dove i raccolti rischiano di rimanere inutilizzati; dall'altra la Russia, strozzata dalle sanzioni.

"I prezzi del cibo, del carburante e dei fertilizzanti sono alle stelle" ha avvertito il segretario generale Onu Antonio Guterres. "Le catene di approvvigionamento sono state interrotte. E i costi e i ritardi nel trasporto delle merci importate ancora disponibili, sono a livelli record. Tutto questo sta colpendo duramente i più poveri e piantando i semi per l'instabilità politica e disordini in tutto il mondo".

E i disordini, in effetti, stanno già avvenendo.

In Sudan migliaia di persone hanno protestato, nella capitale e in diverse altre città, contro un rapido deterioramento delle condizioni di vita, incluso un forte aumento del prezzo del pane, principale alimento per la popolazione locale, il cui prezzo al 13 marzo era già schizzato a +40%.

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