La fuga delle multinazionali dalla Russia

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Di euronews
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Chiudono le catene commerciali più note. Per molti si tratta del cambio di un'epoca

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Cominciano a farsi sentire le conseguenze delle sanzioni economiche sull'economia russa. Dopo il crollo del valore del rublo sui mercati valutari arrivano i declassamenti delle agenzie di rating che certificano il debito sovrano russo, ora sceso al livello C, a un passo dall'insolvenza.

Per i consumatori gli effetti di queste tensioni economiche e finanziarie diventano visibili se si guarda alle multinazionali statunitensi che una dopo l'altra chiudono le loro catene commerciali. Un cambio di passo che assomiglia al cambio di un'epoca.

"Non posso dire di essere dispiaciuta della partenza delle multinazionali, magari berremo un caffè diverso", dice una donna, "È triste vedere quello che succede, ma lo supereremo". "Nessuno le ha cacciate, se ne vanno per loro decisione, quindi se ne andassero pure. Al loro posto investiranno gli imprenditori russi", sostiene un uomo. "Non mi preoccupa che chiudano i fast food, salvare vite è molto più importante che mangiare quella roba li", aggiunge un ragazzo.

Pensate per mettere in ginocchio il governo alimentando la rabbia dei cittadini, le sanzioni vengono vissute da Mosca come una guerra economica, estensione del conflitto militare.

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