Vivono in Francia da tanti anni, ma sono cittadini russi e si sentono discriminati: la comunità russa di Parigi tiene un profilo basso, ma qualcuno azzarda: "Non stiamo certo peggio degli ucraini sotto le bombe e nemmeno dei russi che a Mosca rischiano 15 anni di carcere per una parola sbagliata..."
I russi che vivono a Parigi hanno scoperto amaramente la russofobia dilagante di questo periodo.
Insulti contro i russofoni, una bomba molotov contro il Centro culturale russo di Parigi, atti vandalici e minacce al Conservatorio Serge Rachmaninoff: sono soltanto alcuni degli episodi anti-russi accaduti in questi ultimi giorni.
"Una vera e propria isteria anti-russa", cosi la definiscono molti cittadini originare della Russia che vivono in Francia. Ma altri parlano di vera e propria "caccia alla streghe".
Con la guerra in Ucraina, la comunità russa è costretta a mantenere un basso profilo.
"Non riesco a capire perché c'è così tanto odio contro i russi. Non capisco", racconta Elena Mellanger, interprete russa che vive da tanti anni in Francia.
"I russi non hanno fatto nulla di male all'Occidente e ora, all'improvviso, ti dicono "sei russo, non sei il benvenuto qui".
Sventola la bandiera bianco-blu-rossa, nella sede del Centro culturale e scienfico russo di Parigi, preso di mira da ignoti nella notte tra domenica e lunedì, ma il colore dominante, anche a Parigi, resta naturalmente il giallo-azzurro della bandiera dell'Ucraina.
"Serve dare un'altra visione, che non è presente sui media francesi"
"Quello che vediamo qui è una vera e propria isteria anti-russa. Dobbiamo spiegare che, in questo conflitto, non ci sono tante vittime tra i civili e, quindi, è necessario dare un'altra visione, che non è attualmente presente nei media francesi", commenta il Direttore del Centro culturale russo di Parigi, Konstantin Volkov.
"Non stiamo certo peggio degli altri"
Ma altri preferiscono concentrarsi sul lato umano e non solo su quello politico e dell'informazione.
"E' ovvio che siamo a disagio. Quelli che hanno un po' di cuore, ovviamente, la vivono male", spiega Natalia Turine, giornalista, fotografa, libraria, editrice: un personaggio molto conosciuto nella comunità russa di Parigi, dove vive da oltre 40 anni.
"Ma poi il problema è che noi non siamo più infelici di quelli che sono sotto le bombe e stiamo molto meglio anche di quelli che sono a Mosca e che rischiano 15 anni di prigione per aver detto la cosa sbagliata. Quindi noi russi a Parigi non siamo assolutamente da compatire".
I russi di Parigi si ritrovano spesso nella cattedrale ortodossa russa di Sant'Alexander Nevsky, punto nevralgico d'incontro per la comunità russa in Francia.