Venezia fatica a restare a galla. Tanti negozi abbassano le saracinesche

Un negozio veneziano chiude i battenti
Un negozio veneziano chiude i battenti Diritti d'autore via AP video
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  AP
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I due anni di Covid e un turismo più "cheap" costringono gli artigiani a chiudere. E ora si teme anche per le ripercussioni della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia

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Venezia sta ricominciando ad accogliere turisti da tutto il mondo, dopo due anni bui. Due anni in cui tante attività non sono riuscite a restare a galla. Lo testimoniano i tanti, troppi cartelli affissi sulle vetrine vuote o le saracinesche abbassate. Il centro della Serenissima è pieno di decine di negozi in affitto e attività in fallimento. Solo nella centralissima Piazza San Marco, negli ultimi due anni più di 20 negozi hanno chiuso.

"Bisogna incentivare il turismo di qualità"

L'artigianato di alta qualità potrebbe salvare Venezia, ma solo se i turisti lo apprezzano, come spiega Alessandro Scipioni, che negli ultimi 24 mesi non ha realizzato alcun profitto e ha invece dovuto licenziare dei dipendenti. "L'offerta la fa la domanda, c'è poco da fare", racconta l'artigiano. "Se noi siamo invasi da un turismo che definirei 'cheap', è ovvio che le nuove aperture saranno volte a soddisfare questo tipo di turismo. Bisogna svoltare, bisogna cercare in qualche maniera di incentivare il turismo di qualità, il turismo che può dare un nuovo lustro a queste eccellenze veneziane, agli artigiani veneziani".

Per i negozi ancora in attività, è una lotta quotidiana per sopravvivere. Lo sa bene Francesca Cecamore, che fa maschere veneziane e ha dovuto ridurre i suoi locali per risparmiare. Per l'artigiana una delle ragioni della chiusura delle attività è la mancanza di sicurezza di questo tipo di lavoro. "Nonostante ci sia la passione, davanti a difficoltà come quelle che abbiamo appena vissuto, con la pandemia, scoraggiano anche il fatto di intraprendere quella strada, perché in fondo magari non dà sicurezza", spiega la donna. 

L'ombra della guerra in Ucraina

E ora c'è anche la guerra in Ucraina, con le conseguenti sanzioni alla Russia. Il sontuoso padiglione russo alla Biennale d'Arte, che inizia a fine aprile, quest'anno resterà chiuso. 

"Sono veramente demoralizzato, perché adesso che cominciavamo a vedere un certo spiraglio post Covid, o comunque che il Covid stava mollando la presa sulla popolazione, ci ritroviamo in questa situazione estremamente drammatica", spiega  Antonio Camali, dell'associazione "Piazza San Marco".

Video editor • Cinzia Rizzi

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