Pasolini 100 anni: a Casarsa apre la nuova casa-museo per esplorare il Pasolini friulano

Casa Colussi - i dipinti di Pasolini
Casa Colussi - i dipinti di Pasolini Diritti d'autore Foto: Denis Molinari
Diritti d'autore Foto: Denis Molinari
Di Diego Malcangi
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Pasolini oggi avrebbe compiuto cent'anni: una ricorrenza celebrata in tutto il mondo nel corso di quest'anno, ma è nel giorno esatto del suo compleanno che a Casarsa, dove Pasolini trascorse alcuni tra i suoi anni più fecondi, apre i battenti un nuovo percorso espositivo

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Pierpaolo Pasolini oggi avrebbe cent'anni, ancora avvolti nel mistero: il mistero di un genio dalla formazione poliedrica - perché la genialità è sempre mistero in sé - e poi il mistero di una vita complessa quanto la sua arte, fino alla morte, la cui ricostruzione ad anni di distanza ancora non soddisfa molti.

Foto: Denis Molinari
Casa ColussiFoto: Denis Molinari

A Casarsa della Delizia l'inaugurazione della casa museo nella sede del centro di studi pasoliniani, proprio lì dove viveva la madre di Pasolini, Susanna Colussi, è l'occasione per riscoprire il Pasolini friulano, così lontano dai clamori di Roma.  Eppure è qui che s'è formata molta della sua arte, come sottolinea Flavia Leonarduzzi, presidente del Centro di Studi Pasolini a Casarsa:

"Casa Colussi, completamente rinnovata nelle sue sale al primo e al secondo piano, illustra gli anni friulani di Pasolini, la sua formazione qui in Friuli, ed è affiancata da un'importante esposizione di 25 opere pasoliniane, tra disegni e opere pittoriche, che costituiscono l'allestimento della 'Academiuta di Lenga Furlana', il cenacolo letterario pensato da Pierpaolo, all'interno del quale ha insegnato, ha costruito ed elaborato poesie e scritti di formazione friulana". 

Foto: Denis Molinari
Flavia Leonarduzzi - presidente Centro studi PasoliniFoto: Denis Molinari

Nella casa museo si scopre il giovane Pasolini, se ne ripercorre una parte della vita e della formazione culturale, se ne scoprono o riscoprono alcuni dei talenti. Quello era il Pasolini poeta e il primo Pasolini pittore (una parte delle opere pittoriche verrà prestata al Museo dell'Arte Moderna di Roma, che apre il 14 ottobre una più ampia mostra dedicata al Pasolini pittore), con la sua Academiuta, quel militantismo culturale - e poi anche politico - che lo spingerà poi ad esplorare, in gran parte nella sua vita romana, anche altre strade creative ed espressive, a divenire anche quel maestro del cinema che è oggi universalmente riconosciuto.

Nel percorso espositivo di Casarsa si scoprono quindi gli esordi da poeta (nel 1942 la prima raccolta pubblicata, Poesie a Casarsa, poi aggiornato con il titolo La meglio gioventù nel 1954 e ripreso vent'anni dopo con "La nuova gioventù"), mentre la passione per il teatro è già documentata da fotografie risalenti al 1932 e a casa Colussi si possono trovare le parti restanti di una sua commedia, "La Morteana", e poi il Pasolini pedagogo, con i suoi esperimenti di educazione popolare, l'attività politica, la passione (anche) per lo sport, e naturalmente le foto che documentano gli incontri e la vita, dall'arrivo a Casarsa di Maria Callas fino ai funerali, che si tennero nel novembre 1975 proprio a Casarsa. Fotografie in gran parte dovute a Elio Ciol, grande fotografo oggi esposto ovunque nel mondo ma originario proprio di Casarsa ed amico di Pasolini, con il quale ebbe una proficua collaborazione.

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